Chi in questi giorni, ma anche da tempo, legge Il Fatto e segue le giornaliere apparizione del suo direttore, Marco Travaglio in tv, avrà capito che aria tira nel suo giornale.
L'altra sera, dal salotto di Floris ( La 7), nei pochi minuti che ci siamo sintonizzati con la rete di Cairo, ha invitato tutti ad imitare Conte per la sua discrezione: non straparla mai (in verità non parla neanche) ed è sempre moderato e dimesso nei modi (per paura di sbagliare e perché teme che a sera, quando si tirano le somme a Palazzo Chigi, i due premier gli diano il benservito!). Ma questo Travaglio non lo ha detto e non lo pensa, figuriamoci!
Interpellato poi sui rapporti fra i vari ministri della maggioranza, più precisamente sui rapporti fra i due 'del contratto' e Tria, ha spiegato che fanno bene i contrattisti a pungolare Tria il quale quando ha accettato di fare il ministro doveva sapere, anzi sapeva cosa l'attendeva: c'era scritto nel contratto. Se non accettava quel contatto si doveva rifiutare di accollarsi il dicastero dell'economia; se ne poteva restare all'Università, dove aveva una bella posizione. Dunque perchè scandalizzarsi di Rocco Casalino - che non è un ministro? Casalino ha detto quello che il Governo pensa. Se poi a scandalizzarsi sono i giornalisti, allora li ha invitati a tirar fuori tutti i messaggi ricevuti dai portavoce e ministri dei precedenti governi. Sai che ridere!
Che poi nei ministeri si annidino tecnici dei precedenti governi è cosa nota, non è un mistero per nessuno, e quelli vogliono mettere il bastone fra le ruote del velocissimo Governo 'del cambiamento'.
Il quale, sveltissimo in chiacchiere, quando deve assumere decisioni è lento, lentissimo, anzi immobile, come sul decreto Genova 'urgente' da due mesi atteso. Non sappiamo come la pensi Travaglio. Quando deve parlare - lui parla solo ogni tanto di Salvini, il mostro 'nero' - di qualcosa di cui è meglio tacere, lui tace, come farebbe chiunque abbia deciso di appoggiare un governo anche con jl silenzio.
Per questo, ed anche per altro, Travaglio è il candidato n.1 a Ministro 'dell'appoggio'
Ma c'è anche un altro Ministero in procinto di essere inaugurato nel gabinetto Conte, o meglio nel gabinetto Salvini-Di Maio: il Ministero 'dell'avanti e indietro'. E Ministra in pectore, senza antagonisti, la Grillo, attuale Ministro della salute, da cui si dimetterà non appena si insedierà nel nuovo dicastero, anzi prima, forse addirittura - e sarebbe meglio - da subito.
Il modo ondivago con cui ha proceduto e procede ancora sul 'caso vaccini' è esemplare. Niente obbligo, occorre convincere i cittadini a vaccinare i propri figli, dunque via la obbligatorietà sancita dalla Lorenzin, su consiglio della comunità scientifica.
C'è solo un caso nel quale un vaccino può diventare obbligatorio: quando si verifica una epidemia di questo o quel malanno contro i quali ci si può vaccinare; ma solo ad epidemia accertata.
Scusi ministro, le hanno fatto notare, che si fa quando in una classe si è iscritto un ragazzo immunodepresso, la cui salute potrebbe essere messa a rischio dai compagni non vaccinati? Gli si cambia la classe, e va in una in cui tutti, per libera scelta delle proprie famiglie si sono vaccinati.
Ma come facciamo a saperlo se si sono vaccinati? Ancora per un anno non serve la certificazione medica, basta l'autocertificazione. E se qualche genitore 'no vax' certifica il falso' e di questo ci si accorge dopo che è accaduto qualcosa di grave che ha messo in pericolo la salute di una classe intera? Gli facciamo pagare una multa salata e l'obblighiamo a vaccinarsi.
Adesso però in Italia sembra esserci un mini epidemia di morbillo, passati i duemila casi in sei mesi o poco più. Ministra che si fa? La vaccinazione contro il morbillo è obbligatoria, per tutte le altre le famiglie sono libere di scegliere. Ma che si fa, come ci si comporta? Basta l'autocertificazione o si deve pretendere la certificazione dell'Asl?
Mi sta confondendo - ha risposto la ministra - tutto a me doveva capitare? Per giunta ora che sono incinta? E la Grillo è medico; comunque, medico o non medico, in attesa di insediarla nel ministero creato proprio per lei - il Ministero 'dell'avanti e indietro' - non farebbe meglio a 'mettersi in maternità' e pensare al nascituro che, ha dichiarato, vaccinerà? Lei il figlio suo lo vaccinerà, per mettersi al sicuro, per gli altri le famiglie facciano come credono, mica sono suoi.
Nessun commento:
Posta un commento