Tutti i ministri sono intervenuti nel corso della loro reggenza del dicastero della cultura sul FUS, e la gran parte per tagliarlo più o meno drasticamente. Quando si è riusciti, protestando, a tenerlo per qualche anno agli stessi livelli, si è trattato quasi di un miracolo. Sull'orgoglio poi manifestato da Franceschini , per avere avuto il ministero più bello e importante del nostro paese, meglio far finta di non averlo sentito, perchè Franceschini, anche lui, sapeva benissimo che se lui lo considerava tale, non la pensavano come lui i membri dei dicasteri più autorevoli del governo. A Franceschini gli anni di permanenza al Collegio romano sono stati sufficienti per lasciare la sua impronta, non sempre memorabile, accanto a numerosi strascichi per le sue cosiddette riforme.
Perchè tutti i ministri vogliono intervenire sul FUS? la ragione profonda non è tanto difficile da comprendere. Lì ci sono i soldi da distribuire, e con quella distribuzione, che può premiare e castigare, si mettono le mani sulle istituzioni culturali, ai cui vertici presumono di mettere fedelissimi od accondiscendenti.
Basti pensare alle ultime malefatte del direttore generale - ora ex - Salvo Nastasi, con i suoi fantasmagorici algoritmi, per capire come in una sola legislatura si possa fare terra bruciata delle istituzioni musicali e non solo, sparse sul territorio, grande medie o piccole, giovani o storiche. Nastasi si è distinto, addirittura attribuendosi il merito di non procedere più alle assegnazioni attraverso strani giri e maneggi, con la Commissione ministeriale consultiva composta da membri di suo gradimento, non tutti all'altezza del compito, con alcuni membri jolly insediati stabilmente in tutte le commissioni ministeriali, ma tutti sempre e comunque ubbidienti al capo benefattore, il quale, affidando tutto all'algortimo, oggettivo a suo dire, che fa le cose senza guardare in faccia a nessuno, senza particolarismi o favoritismi ( di quali lui si è macchiato nel corso degli anni): ne ha ammazzato la gran parte, sacrificandola al dio dell'oggettività.
In una sola botta centinaia di istituzioni musicali che presidiavano il territorio sono sparite dalla faccia della terra, grazie a Nastasi, che già solo per questo andava processato
Ora Bonisoli dice di volerlo anche lui riformare, perchè , dopo aver sentito i responsabili delle istituzioni, ha capito che cosi come stanno andando le cose ed i criteri adottati per l'assegnazione non funzionano. Ha rassicurato: la pensano così anche le istituzioni.
Noi ci auguriamo che lui, a differenza dei suoi predecessori, non faccia altri casini, peggiorando ancora di più la situazione.
Nessun commento:
Posta un commento