venerdì 14 settembre 2018

Fabio Scuderi, ideatore, e la rivista Amadeus, realizzatrice di Amadeus Factory, SBUGIARDATI

Man mano che andavamo avanti nella lettura delle pagine Eventi di oggi,  sul Corriere, dove si illustrava la seconda edizione di un progetto definito il primo  'talent della classica', intitolato 'Amadeus Factory', ci tornava alla mente un analogo, anzi identico addirittura, progetto, Amadeus Giovani, l'originale, senza dubbio migliore della copia odierna, che noi progettammo e realizzammo nel biennio 1989-90,  sotto l'egida della rivista Piano Time, che dirigevamo, e con la collaborazione dell'ISMEZ che lo finanziò interamente. Giusto trent'anni fa, quando forse Scuderi, ideatore della copia odierna, non era neanche nato, o no?

Naturalmente Amadeus Giovani riguardava solo il settore del pianoforte e la musica di Mozart - mentre Amadeus Factory  contempla più d'uno strumento ed anche il canto. Si era allora nel corso delle  pluriennali celebrazioni del secondo centenario della morte di Mozart, durante le quali fiumi di denaro pubblico scorrevano anche in Italia (non sempre ben impiegato). Dove però nessuno dei progetti finanziati, ed in massima parte coordinati dal CIDIM, si rivolgeva ai giovani, forse uno solo per i cantanti, ed agli allievi più promettenti  delle infinite classi di pianoforte dei nostri Conservatori, in procinto di terminare gli studi.

 Fu proprio  dopo la lettura del calendario generale delle celebrazioni che incontrammo il barone Francesco Agnello,  inventore  e  ras del CIDIM , per sottoporgli il nostro progetto riguardante, unico nel  ricco calendario, i nostri Conservatori. Agnello lo accolse immediatamente, anche per secondi fini che non c'è bisogno ora di rivangare;  ci chiese di dettagliarlo, ed insieme ci manifestò la sua intenzione di  farlo uscire sotto l'egida dell' ISMEZ ( Istituto per lo Sviluppo Musiciale del Mezzogiorno, di marca socialista, mentre il CIDIM ed Agnello era democristiani doc) - ed anche questa seconda circostanza meriterebbe  qualche spiegazione dettagliata che ora non è il caso di dare.

 In che cosa consisteva quel nostro progetto?  Cosa si chiedeva agli studenti o neo diplomati in pianoforte dei nostri conservatori? Vosa si offriva loro?
 Andiamo in ordine.
 Innanzitutto si chiedeva di studiare nel corso dell'anno scolastico 1989-90,  più approfonditamente e regolarmente del solito, la musica pianistica di Mozart e non solo per la ricorrenza bicentenaria, bensì per il fatto che la musica di Mozart, stupidamente ritenuta facile, viene relegata ai primi anni di studio.
 Anche in quel caso la nostra iniziativa venne supportata dal patrocinio del MIUR, senza che nei fatti sortisse un qualche effetto, perchè per le selezioni finali solo alcuni Conservatori parteciparono a Amadeus Giovani inviando i loro candidati, scelti attraverso selezione interna. Nè più e nè meno di quel che sta accadendo con Amadeus Factory, con la copia milanese, dopo trent'anni dall'originale.  Nulla di nuovo sotto il sole! Di nuovo a Milano c'è la presenza di un comico - via! - e la sponsorizzazione di una catena di negozi, OVS. - benedetta.

 Nel corso dell'anno scolastico, Piano Time pubblicò diversi articoli di Paul Badura Skoda sulla musica pianistica di Mozart e la sua interpretazione, per aiutare gli studenti nello studio e preparasi alla selezione di fine anno.

Al termine del quale i Conservatori - anche allora solo sedici degli oltre cinquanta - indicarono i loro candidati, convocati a Palermo, dove si sarebbe svolto il Concorso, nel locale Conservatorio, con la modalità che andiamo a dirvi.

 A Palermo attese i candidati una giuria presieduta da Badura Skoda e formata da Piero Rattalino, Franco Scala, Giovanni Carli Ballola, Luca Ferrara (giovane direttore d'orchestra indicato dall'ISMEZ), Antonio Scarlato (direttore del Conservatorio palermitano), Bruno Boccia ( ispettore del  Ministero e intenditore di musica ed anche operatore del settore), e da chi scrive, allora direttore di Piano Time ed ideatore di Amadeus Giovani.

I candidati, arrivati a Palermo, furono presi 'in consegna' dall'ISMEZ che pagò tutte le spese di soggiorno (a loro carico solo le spese di viaggio per le quali gli organizzatori provvidero anche  ad un contributo ; a Milano non si spingono a tanto, un talent non può prestare attenzione a simili quisquilie. Mai soldi pubblici furono spesi altrettanto bene, mentre in molti casi fomentano ruberie ed usi illeciti) per l'intero periodo di permanenza. la giuria ascoltò, nel giro di tre giorni tutti i candidati, scegliendone solo sette. Ad essi venne dato, in premio, dunque gratuitamente, un corso di perfezionamento tenuto dallo stesso Badura Skoda, della durata di una settimana. Al termine del quale Badura Skoda proclamò il vincitore, anzi i vincitori di 'Amadeus Giovani', che furono Massimiliano Ferrati ed Alessandro Cesaro.

Il bando, va precisato, prevedeva che i vincitori fossero due, non uno,  anche per fini pedagogici: far capire ai giovani pianisti vincitori che prima di intraprendere la carriera solistica, eventualmente, si doveva ancora studiare e dunque la vittoria a due mirava a non creare, per il momento, facili illusioni. Il bando, assai opportunamente, prevedeva anche musiche di Mozart per pianoforte a quattro mani che i due suonarono in coppia nel concerto finale e nel succesivo CD.

E poi? state a sentire le ulteriori due conclusive tappe del progetto, lontano da Palermo, dove comunque prima di ripartire i due avevano tenuto un concerto suonando da soli e in duo.
 Amadeus Giovani prevedeva infine l'incisione di un CD ed una serie di concerti, patrocinata dal CIDIM  nelle sedi dei suoi numerosi associati.

I due vincitori, qualche mese dopo, si incontrarono nuovamente con Badura Skoda e sotto la sua guida incisero il CD, con la supervisione tecnica di Thomas Gallia, noto ingegnere del suono ( Amadeus Factory, sicuramente, non potrà permettersi questi lussi che invece noi ritenemmo essenziali per offrire ai giovani  tutto il meglio possibile).

Soltanto l'ultimo capitolo, i concerti fra le istituzioni associate al CIDIM, non ebbe realizzazione, ma certamente non per nostra incapacità o mancanza di volontà. Noi, al posto di Agnello,  ci saremmo imposti con i nostri associati.

Ma... se alcuni fra i più illuminati organizzatori risposero picche c'è da immaginarsi le risposte degli altri. Una per tutte, quella di Lina Fortuna, allora al vertice della IUC, che ci disse testualmente che la IUC preferiva scegliere da sè i suoi concertisti, e che non accettava nè imposizioni nè consigli da parte di chicchessia (la serie di concerti era stata concordata con il CIDIM e l'ISMEZ ) quand'anche il consiglio fosse pervenuto da Badura Skoda - per Lei garanzia non sufficiente!!! - e perchè temeva che la scelta di presentare i due pianisti nella medesima serata potesse indurre il pubblico a considerare quel concerto come un saggio di fine anno di un Conservatorio qualunque - come se non fosse mai esistito il duo pianistico. 
Quel giudizio, infame e volgare - possiamo dirlo - senza offendere la memoria di Lina Fortuna, ci è rimasto impresso nella memoria; ce ne siamo ricordati tutte le volte che abbiamo avuto a ridire  dei direttori artistici che hanno voluto difendere la cosiddetta 'libertà' di scelta, perchè conosciamo quanti  scambi di favori, affari, anche loschi,  nascondano spesso le scelte di cartellone, dettate al direttore artistico dalla 'libertà' di scelta.

 Comunque il CD fu inciso e pubblicato solo qualche anno dopo, 1994, allegato al mensile di musica Applausi, un'altra nostra creatura editoriale (precisamente sul numero di ottobre del 1994 della rivista).

Questo l'originale, giudicate voi la copia non dichiarata

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