giovedì 13 settembre 2018

Di Maio non è riuscito a creare un solo posto di lavoro in più. Lui parla anzi straparla contraddicendosi. Ma nel fare i compiti è molto indietro con il lavoro

Di Maio che si è scagliato contro i mali della  modernità , quando ha dichiarato di voler governare, aprendo  la discussione, le aperture domenicali e festive degli esercizi commerciali in Italia -  ma il cui vero obiettivo, non  è difficile da capire, è arruffianarsi il mondo cattolico - nel caso della protezione del diritto d'autore dai colossi del web, votato ieri dal Parlamento Europeo, ha tuonato che si è trattato di una decisione che mina la libertà. Come se  la giungla del web non meritasse la stessa attenzione e qualche regola, al pari delle aperture degli esercizi commerciali. Nell'uno come nell'altro caso, è la modernità , bellezza, che va però governata.

 Spaccone-Di Maio parla e straparla, usando sempre la prima persona come se l'attività di governo, nel settore del Lavoro, fosse un suo affare privato: Io non farò mai costruire il Ponte Marconi ad Autostrade che l'ha fatto cadere e che ha fatto morire 43 persone.- una delle sue sparate più recenti e ripetute.

Verrebbe da dirgli che oltre le responsabilità di Autostrade che hanno certamente sottovalutato l'entità del rischio, e che hanno mancato in manutenzione, c'è da considerare anche quelle del Ministero del suo amico Toninelli, 'sparapalle a salve', che non ha vigilato, e dei tanti esperti che hanno consigliato lavori e prima sensori senza peraltro immaginare che il Ponte potesse addirittura crollare. Se poi vogliamo parlare dell'affidamento alla Fincantieri di Bono - altro personaggio emblematico! - Di Maio farebbe bene a leggere la storia recente di quel carrozzone di Stato, nel quale ebbe un posto importante anche l'autista di Bossi, Belsito - quello dei diamanti  acquistati in Tanzania come investimento - ed il suo caposcorta.

 Comunque, adesso il Governo Salvini-Di Maio -Tria -Conte ( in ordine rispetto al loro peso specifico nella coalizione) è atteso alla presentazione del Decreto di Economia e Finanza. E lì sono c...- come si dice a Roma ed in molte altre parti di Italia.

 Ciò che però sappiamo fin d'ora, già prima di leggere e valutare il prossimo DEF, è che non un solo posto di lavoro hanno ancora creato. E non è un bell'inizio per delle forze politiche che si erano proposte agli elettori - che vi hanno abboccato - come coloro che avrebbero fatto definitivamente uscire l'Italia dalla crisi. Che è crisi innanzitutto di lavoro.

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