E' chiaro che con qualche anno di ritardo anche le istituzioni culturali hanno voluto reagire a quell'infelice uscita attribuita al ministro Tremonti che affermò, quand'era al posto di Tria, che "con la cultura non si mangia". Lo stesso ministro si accorse, incalzato da mezza Italia di aver detto una fesseria e negò perfino di averla detta.
Questi giorni sui giornali ed a Roma, più d'una istituzione culturale vuole ribadire, alla faccia di Tremonti che "con la cultura si mangia". Si vedono in giro cartelloni pubblicitari a Roma, sia di grande formato che di dimensioni più contenute sulle fiancate degli autobus.
In un piatto è adagiato un violino fatto di una bistecca al sangue, di un lungo asparago e di pomodorini. E si legge: 'Alimenta le tue passioni' - Campagna abbonamenti Accademia di Santa Cecilia.
Ed un secondo cartellone, sempre con un piatto sul quale è adagiato un pianoforte di cioccolato e tutt'intorno fragole, e in questo secondo caso c'è scritto in grande: 'Piaceri di Stagione', seguito dal solito invito a sottoscrivere un abbonamento alle stagioni di Santa Cecilia.
Insomma s'è voluta unire la passione per la cucina alla quale è impossibile sottrarsi - perfino un grande scrittore francese ha detto di recente che nel suo paese si parla più di cibo che di sesso - a quella per la musica che va alimentata perchè, come il cibo, dà un gran piacere.
Proprio oggi, all'indomnai della morte di Inge Feltrinelli, una grande pubblicità della omonima casa editrice campeggiava sui giornali.
Anche nel caso della Feltrinelli , la pubblicità mostrava un piatto, con una bella fetta di torta ricoperta di cioccolato (forse tiramisu), e le posate per raccomandare di non divorarla con le mani. La pubblicità intendeva reclamizzare l'acquisto di una tessera. 'Assaggio di passioni', con la quale si otteneva uno sconto nell'acquisto dei titoli della casa editrice.
Insomma musica e libri - possiamo dire 'cultura' in una sola parola - reclamizzati come cibi attraenti anche d'aspetto ( ad eccezione di quella bistecca al sangue , ripugnante, che costituiva il corpo del violino). Per la singolare coincidenza, c'è venuto da pensare che quasi certamente i dirigenti dell'Accademia di Santa Cecilia e quelli della Feltrinelli vanno dalla stessa estetista.
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