Prima che chiudesse la precedente legislatura, Giorgia Meloni, a proposito dei vitalizi se ne era uscita con una battuta: rimandata alla prossima legislatura. Infatti se ne era parlato per l'ennesima volta negli ultimi mesi di attività del vecchio Parlamento, tanto per finire in bellezza dopo una legislatura ingloriosa, ma con un nulla di fatto; le varie proposte erano state bocciate da veti incrociati e dalle minacce di 'incostituzionalità', lanciate dagli strenui difensori dei diritti - chiamiamoli con il vero nome: privilegi - acquisiti.
I Cinquestelle, più dei Leghisti di Salvini, ed anche del PD che dopo la bocciatura della proposta di legge di Richetti aveva deciso di glissare sull'argomento, ne avevano fatto un cavallo di battaglia durante la campagna elettorale; ed ora, cominciando dalla Camera, presidente Fico, una delle prime decisioni da assumere. Anche perché, con le evidenti (e forse anche prevedibili fin dal 4 marzo) difficoltà nella formazione del nuovo governo, i Cinquestelle, nel caso si dovesse andare a seconde immediate elezioni, sperano intervenendo sui vitalizi, che gli elettori dimentichino le pretese di Di Maio sul premierato: o io o morte!
Senonchè già ancora prima di procedere a calendarizzare tale provvedimento, si rifanno vivi gli strenui difensori dei privilegi dei Parlamentari. Che pochissimi vorrebbero cancellare, pochi ridurre, ricalcolandoli con il sistema contributivo - tutti quelli in essere prima del 2012, quando è entrato in vigore il sistema contributivo per tutti - e, forse, la maggioranza potrebbe accettare che ad essi venisse applicato un contributo di solidarietà ancora per qualche anno, fino a quando i populisti la faranno finita di mettere in piazza la vita agiata degli ex parlamentari, a spese dello Stato. Tanto per fare un solo esempio: l'ex Parlamentare, Publio Fiori, del quale nessuno aveva memoria, già quando esercitava, figuriamoci dopo, riceve da molti anni un vitalizio di oltre 10.000 Euro mensili: un furto - come altrimenti vogliamo chiamarlo?
I Cinquestelle temendo le elezioni bis, almeno sui vitalizi vogliono portare a casa il risultato, anche prevedendo che un futuro Parlamento possa nuovamente intervenire sulla materia, con una decisione più favorevole ai 'ladri di Stato'!
Naturalmente tutti sottolineano che tale misura antivitalizi di per sé non arrecherebbe grandi vantaggi alle casse dello Stato, trattandosi della revisione di un numero limitato di ex Parlamentari che godono del vitalizio: 2500 circa; ma che, comunque, andrebbe assunta per mandare un segnale al paese: i privilegi vanno cancellati, se non possono goderne tutti i cittadini nella stessa misura, e se la situazione economica generale non li consente.
C'è infine chi, a difesa dell'operato del Parlamento afferma che esso è già intervenuto, energicamente e con determinazione, su detta materia nella passata legislatura; dunque non è restato alla finestra a guardare senza agire. Ha, infatti, tolto i vitalizi ai Parlamentari cui è stata inflitta una condanna definitiva.
Forse volevano dirci che tale misura ha fatto rientrare nelle casse dello Stato ingenti somme, perchè il numero dei Parlamentari che delinquono abitualmente e che per questo hanno subito una condanna definitiva è quasi pari al totale dei componenti le due Camere?
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