giovedì 12 aprile 2018

Ultime lettere di Walter Tortoreto. 1


( 22.12.2013) Mio caro, leggendo la tua ultima mail mi è tornato in mente un libriccino di Erasmo. Uno dei suoi spunti più gustosi lo proposi anni fa a Bologna, al concorso internazionale di composizione 2 agosto, nella cui giurìa ero entrato soltanto perché amico del segretario.
Purtroppo abbiamo un'intelligenza che ha qualche ormone che non va. Io sono diventato abbastanza impermeabile alle contrarietà che mi vengono dalle scelte degli altri, amici compresi.
Sul personaggio che hai nominato hai forse fatto troppo affidamento, per quel che so di lui e delle sue cose. È una delle ragioni per le quali aborro l'epiteto di musicologo e pretendo di essere definito e considerato, forse più modestamente ma molto più esattamente, critico musicale, avendo scritto il mio primo articolo a sedici anni su un giornale di Chieti: era una lunga intervista a don Lorenzo Perosi, segregato in Vaticano perché piuttosto farneticante. Mi ricordo che durante l'intervista - procuratami da un certo mons. Mattioli amico di alcuni amici di famiglia e poi mai più visto - il Maestro cominciò a parlare male dei preti e del Vaticano e immediatamente comparvero due suorone robuste come granatieri che me lo tolsero letteralmente di peso e mi dissero che l'intervista era conclusa! Non sono state le stesse satanasse a toglierti Music@ ma la violenza e arbitrarietà del gesto sono identiche. Come diceva Romeo, You and I are post our dancing days! Ti abbraccio,

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