mercoledì 4 aprile 2018

Rai 1 in caduta libera all'ombra del Cupolone

 Per il Lunedì di Pasqua Rai 1 ha proposto un programma  che altro non era che la continuazione dei riti religiosi della settimana santa e di Pasqua, in versione 'scolastica' fra l'archeologico, l'architettonico il documentario ed il religioso, impresso volutamente dal conduttore ed autore Osvaldo Bevilacqua, una presenza antica di Rai 1, sebbene  solitamente in altri lidi( 'Sereno variabile', su Rai 2).

Da una precedente incursione di Rai 1 nei tesori  e segreti della Basilica Vaticana erano trascorsi due mesi appena. L'aveva fatta, con i potenti nuovissimi mezzi televisivi e cinematografici, Alberto Angela, con il programma 'Stanotte  a San Pietro', in onda il 27 dicembre dell'anno scorso.

Alberto Angela - scrissero i giornali - ha sbancato l'auditel, mettendo davanti al teleschermo domestico 6.000.000 di italiani, con uno share del 25,4%. Da non crederci, bissando il successo precedente di 'Stanotte a Venezia', dove l'immagine  costituiva l'elemento di maggiore attrazione. Una specie di 'Venezia o San Pietro come non l'avete mai visto'. Proprio così.

 Passano due mesi e la stessa Rai 1 manda in onda un programma di analogo intento illustrativo, ma troppo diverso dal precedente, di gran lunga più modesto e dozzinale, affidandolo alle cure di Osvaldo Bevilaqua, in versione chierichetto che serve messa al card. Angelo Comastri, arciprete della basilica, gran conoscitore della sua  storia. Il quale ci conduce, quasi per mano,  nelle navate della basilica per mostraci i tesori che vi sono custoditi, ma anche per narrarci  le loro storie, intrecciandole  alla miracolistica di maniera che  chi ha a che fare con la Chiesa cattolica ha imparato a conoscere. Commovente, se non fosse nel contempo esilarante, il racconto del miracolo ottenuto da un polacco, in anni lontani, in seguito al bacio del piede della celebre statua bronzea di San Pietro in trono.

 Al confronto del 'gran teatro' della Basilica di san Pietro messo in scena da Angela, quello di Bevilacqua sembrava una recita di 'filodrammatica parrocchiale'. Che  ha fatto, tuttavia, 1.830.000 telespettatori, con uno share del 15,2%.

 Viene da chiedersi: perchè? Che bisogno c'era di confezionare un nuovo, secondo programma, sul medesimo argomento, modestissimo rispetto al primo?  A chi ha dovuto pagare pegno il nuovo navigatissimo direttore di Rai 1, Angelo Teodoli, per mandare in onda  quel 'viaggio emozionante ed esclusivo attraverso i tesori creati in cinque secoli di storia arte e fede'- come recitava il promo del programmuccio, sinceramente imbarazzante, di Bevilacqua?

La cui biografia  professionale, raccolta da Giorgio Dell'arti, è:

 Nato a Orte (Viterbo) 20 dicembre 1940. Laureato in economia. Conduttore tv e radio. Noto per la trasmissione Sereno variabile (in onda dal 1979, un’istituzione tra gli appassionati di turismo), «un ciclostile turistico che rappattuma località nostrane e forestiere in ordine sparso: dalle Dolomiti al Gran Sasso, senza criterio, senza ordine, con una superficialità da cabaret e dove l’unico filo (“rosso”) è lui» (Gualtiero Peirce).
• Dal 2009 al 2012 direttore di Yes Italia, canale satellitare della Rai oggi chiuso. È stato docente universitario di Giornalismo televisivo presso la LUISS di Roma.
• «Io mi sento come Peter Pan e continuo a guardare il mondo con gli occhi stupiti di un bambino e l’atteggiamento di un giamburrasca».(GIORGIO DELL’ARTI)

P.S. All'università, ormai, insegnano tutti!

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