venerdì 27 aprile 2018

Firmato il nuovo contratto nazionale per il teatro. Appello alla Boschi per il FUS ( Blog Anna Bandettini, Rep.it 23 aprile 2018))

Ci sono voluti due anni e una trattativa faticosa, ma ha prevalso la voglia di trovare una soluzione. E dopo dieci anni i lavoratori del teatro hanno finalmente il nuovo contrato nazionale che unifica i contratti scaduti da tempo dei teatri stabili ex ETI e quello degli Esercizi Teatrali (e per il futuro si auspica un CCNL complessivo di riferimento per tutto lo spettacolo dal vivo). A questo si aggiunge il contratto nazionale degli scritturati, che sono sempre più la maggioranza dei lavoratori dello spettacolo, artisti e tecnici che hanno rapporti occasionali e temporanei. Finalmente “si dotano i teatri di strumenti aggiornati e flessibili unificando il contratto dei teatri nazionali e gli esercizi teatrali e nello stesso tempo introducendo tutele dei lavoratori con aumento salariale che, a regime nel 2020, sarà pari al 12%. E’ il risultato dello slancio coraggioso delle imprese e dei lavoratori”, commenta Filippo Fonsatti presidente di Federvivo, l’associazione che raggruppa i principali teatri italiani e che con Agis, e le altre associazioni di categoria e i sindacati Slc-Cgil, Fistel-Cisl e Uilcom-Uil, è arrivato a questo importante accordo.
Il rinnovo dei due contratti arriva in un momento difficile per il teatro. “Proprio in queste settimane le commissioni consultive del Mibact stanno valutando le istanze per Fondo Unico per lo Spettacolo (Fus) le cui assegnazioni si allargheranno a nuovi ingressi sia per la musica che per la prosa,la danza e il circo -spiega Fonsatti- Si parla di circa una ventina di soggetti nuovi tutti meritevoli di esser finanziati, dal Napoli Teatro Festival, a Mito... A parità di risorse del 2017 vuol dire che ai teatri arriveranno somme più piccole, un rischio molto concreto, proprio nel momento in cui Teatri e Compagnie si accollano uno sforzo straordinario per rilanciare le funzioni del settore e l’occupazione”.
Per questo, Agis, Federvivo e sindacati fanno appello al Presidente del Consiglio dei Ministri Gentiloni, al Ministro Franceschini e alla sottosegretaria alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Maria Elena Boschi per destinare fin dal 2018 adeguate risorse integrative al FUS. Il riferimento è ai 9 milioni accantonati nel Fondo della Presidenza del Consiglio e nella disponibilità della sottosegretaria Boschi in attesa solo di una destinazione formale (già si sa che 3,5 vanno alle fondazioni liriche sinfoniche e 5,5 ad altri soggetti): una firma e la cosa sarebbe fatta. “Noi ci siamo assunti belle responsabilità anche con questi nuovi contratti, ora sua il governo a fare altrettanto”.
Quanto al nuovo contratto nazionale, i sindacati scrivono che ora “necessita che venga completato dell’iter legislativo previsto dalla recente legge per lo spettacolo e con un incremento dei finanziamenti al settore. Le parti si sono impegnate a trovare soluzioni adeguate ed efficaci ma sarà necessario individuare soluzioni legislative sui decreti per un miglior sistema di tutele, riconoscendo il comparto dello spettacolo come un settore atipico e da dotare di adeguati strumenti, in particolare per i periodi di non lavoro, poiché l’attuale sistema di disoccupazione è insufficiente ed inadeguato, e per la formazione. Importante traguardo su questo contratto è stato anche quello di individuare un equo compenso minimo per le partite iva”.

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