L'arroganza del sindaco di Genova, Bucci, che ha duplicato quella del suo assessore Elisa Serafini, con le sue improvvide dichiarazioni su Fabio Luisi, direttore d'orchestra che aveva accettato, per amore verso la sua città, Genova , di assumere la direzione del Premio Paganini, presiedendone anche la giuria (con la carriera che sta facendo che gli fregava di infilarsi nelle beghe di un Premio) al quale la nuova amministrazione vuol dare un taglio 'paesano', o 'mercataro', e che in aperto dissenso su tale 'conduzione' del Premio - che solo a lui spettava e non all'assessora o al sindaco - s'è dimesso, fanno capire ancora una volta quanti danni possa fare la politica quando si crede in diritto di mettere bocca su tutto, anche su ciò che non le compete, anche per sua evidente incompetenza.
Fabio Luisi, se è vero ciò che si è letto, aveva una sua idea sulla composizione della giuria - forse che non spettava al direttore artistico del premio fissarne i criteri e nominarne i membri? - in netto contrasto con quella dell'assessora, Elisa Serafini, che ne avrebbe avuta una diversa - se mai ne dovesse avere una, e per quale competenza - e a seguito della quale ha deciso di abbandonare. Avesse Luisi chiesto più soldi, o più mezzi in generale, l'assessore e il sindaco avrebbero anche potuto rifiutarsi, o far ragionare il direttore Luisi. Ma dirgli come deve comporsi la giuria e chi ne debba far parte no,; e, se permettette, Luisi ha fatto bene a mandarli a quel paese.
Il sindaco, da uomo di mondo e manager accorto, ha detto in consiglio comunale, rispondendo ad una interrogazione, testualmente: si vede che la precedente amministrazione - Luisi era direttore da qualche anno, prima dell'avvento di Bucci- l'aveva abituato male, dandogli carta bianca ecc...
Luisi se ne è andato ma sindaco ed assessore genovesi l'hanno subito rimpiazzato con un pezzo da novanta doc, Giuseppe Acquaviva, direttore artistico del Teatro Carlo Felice, ma prima ancora violinista sommo e direttore d'orchestra notissimo, il quale è stato sicuramente messo sull'avviso dai suoi sponsor, che lui non ha carta bianca. La Fondazione lirica genovese, Roi sovrintendente, è una delle istituzioni che fa parte della congrega cui è affidato il Premio Paganini, una delle altre è il locale Conservatorio, diretto da Roberto Iovino. Anche loro saranno stati avvisati - ma l'avranno capito da soli - che a Genova il vento è cambiato e che tira una brutta aria!
Adesso non ricordiamo più perchè, qualche anno fa, a seguito di un nostro articolo sul Paganini, Iovino, risentito, intervenisse a ribattere e rettificare, dalla pagine di Music@. Beh, ci piacerebbe che ora, come allora, prendesse le distanze dall'amministrazione comunale e dalle decisioni dell'assessora sul Paganini, che hanno portato all' abbandono di Luisi . Ma siamo certi che non lo farà. Forse più che difendere l'autonomia delle decisioni della direzione artistica sul concorso violinistico genovese, oggi preferisce stare dalla parte di chi (s)governa.
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