Li schifa anche la lingua italiana coloro i quali si sono attribuiti, a condizioni favorevolissime, un vitalizio, una volta eletti nelle varie istituzioni dello Stato - Parlamento e Regioni. La lingua italiana, per lo schifo che gli fa il percettore del vitalizio - leggi: pubblico ladro - non ha trovato, nè cercato un sostantivo con il quale indicarli. Anche perché in quell'eventuale sostantivo dovrebbero coesistere vita e furto. E, di conseguenza, siamo costretti a dire: percettori di vitalizi, destinatari di vitalizi, espressioni che celano la vergogna del caso.
Da anni, anzi da legislature infinite, si discute di come riformare quello che ormai è riconosciuto come un furto ed una ingiustizia sociale - che gli interessati chiamano 'diritti acquisiti', come se si potesse considerare diritto un vero e proprio furto ai danni della comunità - votata nelle aule del Parlamento dove, invece, ci si dovrebbe costantemente occupare del bene del paese.
I Parlamentari appena eletti, essi stessi restano esterrefatti quando vedono per la prima volta accreditato sui loro conti bancari, il compenso: intorno ai 15.000 Euro circa MENSILI. Neanche al massimo delle rispettive carriere nei mestieri esercitati prima dell'incarico parlamentare, per quelli che ne esercitavano uno, avrebbero percepito una tale somma mensile.
E, se poi avevano anche da poco intrapreso un lavoro, ai Parlamentari, per tutta la durata del mandato - o dei mandati - l'INPS versa i contributi, e così, alla fine della storia, percepiranno la doppia pensione da Parlamentare ed anche da lavoratore, anche se non hanno mai lavorato. E se l'azienda nella quale lavoravano fallisse o riducesse il personale, i parlamentari continuerebbero a ricevere i contributi INPS, come nella più rosea delle congiunture: la crisi, nessuna crisi, li tocca. Dunque al furto dei vitalizi si aggiunge il secondo: quello dei contributi, a carico della comunità.
E che non siano questi i soli privilegi, sta anche il fatto che - come hanno scritto alcuni giornali- allo sportello bancario interno al Parlamento c'è la fila di PARLAMENTARI che chiedono mutui - anche questi a condizioni vantaggiose - per l'acquisto di immobili. Che altro?
Un'assoluta novità: il ricatto sulla cancellazione dei privilegi.
Uno di questi privilegiati ladroni s'è presentato in tv ( ancora oggi a 'Tagadà' de La 7) - ma non è il solo nè l'unico - a ricattare i milioni di pensionati. Attenti, ha minacciato: il ricalcolo dei vitalizi ai parlamentari sulla base dei contributi effettivamente versati è il 'cavallo di troia' per andare successivamente a toccare con medesimo ricalcolo le pensioni di tutti. Dunque difendete i nostri vitalizi se non volete che tocchino le vostre pensioni di merda. Faccia di...bronzo
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