lunedì 2 aprile 2018

Il Gran Consiglio dell'Associazione nazional critici musicali si riunisce a breve per assegnare gli Oscar della musica italiana

"Il Presidente, Angelo Foletto, ha letto e posto in discussione la mozione presentata dal socio Carlo Vitali, e da lui poi illustrata nel dettaglio, risultata da recenti scritti denigratori e ingiuriosi – su quotidiani cartacei e online oltre che su libri –  nei confronti dell’intero settore della critica musicale di cui l’Associazione è rappresentante, e di alcuni soci. L’assemblea ha approvato a maggioranza la proposta di redigere un documento da inviare ai mezzi di comunicazione a risposta immediata dei casi in cui l’esercizio professionale di critico musicale e l’ANCM fossero ancora screditati a torto."

Così decideva il 'sinedrio' dell'Associazione Nazionale Critici musicali, riuniti sotto la presidenza di Foletto-Pilato, l'anno scorso per procedere all'assegnazione dei Premi Abbiati, gli attesissimi e preziosissimi  Oscar della musica italiana. Dopo di che la seduta milanese venne sciolta. La prossima a breve.

Della mozione del 'socio' Vitali eravamo venuti a conoscenza  appena qualche giorno dopo la riunione del 'sinedrio'; perchè  fra gli autori di scritti ritenuti denigratori e ingiuriosi  c'eravamo proprio noi che, in diverse occasioni, ci eravamo fatti portavoce dell'inefficacia generale della critica musicale in Italia, del suo 'stare alla finestra' senza mai  scendere in strada ed intervenire tutte le volte che la situazione l'avrebbe richiesto.
  
Per noi la ragione  del non intervento,  eretto a regola professionale da parte  di molti membri della veneranda associazione,  era la  logica conseguenza di certi fitti rapporti che molti critici  intrattenevano con le istituzioni musicali - rapporti non gratuiti. Quelle stesse istituzioni che avrebbero invece dovuto tenere sempre sotto tiro, per raccontarne fatti e misfatti non infrequenti.

I critici musicali italiani, anche consapevoli della loro reale ininfluenza, preferivano  'pro bono pacis'  ( tradotto: per non avere rogne) e ' pro domo sua' ( tradotto: salvaguardare i propri interessi)  fingere di non vedere, non sentire.E non parlare.

Come fecero  addirittura anche nel caso,  poi archiviato, dei colleghi che avevano denigrato ed ingiuriato l'Associazione o suoi membri, rimandando ogni decisione a tempi migliori, o peggiori, mai ve ne fossero.

 Comunque e nonostante tutto, noi attendiamo con ansia la proclamazione dei vincitori degli 'OSCAR' della musica italiana,  ad opera del 'sinedrio' del Critici musicali, presieduto, da appena un ventennio, da quell'angelo di Foletto.

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