E' stato reso noto il programma estivo della storica accademia senese, da qualche anno nelle mani di Nicola Sani - l'unico musicista che da quelle aule non ci è mai passato, negli anni di studio o di perfezionamento. E proprio per questo, probabilmente, vi si insedia da direttore. Il quale, in poco tempo l'ha rivoltata come 'un pedalino' ( secondo la vulgata romana, non conosciamo l'equivalente toscana) quella prestigiosa accademia senese: personale, docenti, festival, corsi. Ha rivoluzionato tutto; nulla è rimasto come era ai tempi antichi, quando 'beltà splendea... '.
Ha cambiato anche i nomi dei siparietti nei quali ha articolato le manifestazioni che popolano l'estate senese e che, durante la sua reggenza, si è espansa anche nei dintorni, andando a toccare una celebre abbazia, che ha per tetto il cielo, tanto cara ai fratelli massoni che da quelle parti girano numerosi. E tutti tassativamente in lingua inglese, per cui noi non ci capiamo più nulla, a causa della nostra colpevole ignoranza delle lingue. come pure di altre cose - come molti sanno. E naufraghi fra Chigiana Today, o Lounge, e Mix, o Expanded, e Factor, o Off The Wall, non riusciamo a riferirvene dettagliatamente e con cura, come avremmo voluto.
Una cosa c'è che abbiamo capito. E cioè che Sani, da quando è andato via dalla Fondazione Scelsi, accasandosi prima al Teatro Comunale di Bologna ( dal quale è dovuto sloggiare in fretta, perchè i conti non riusciva a farli tornare, nonostante i compiacenti critici musicali dell'associazione nazionale gli abbiano ogni anno attribuito premi su premi per le grandi novità anche lì introdotte), poi alla Chigiana ed infine al'Istituto Nazionale di Studi Verdiani, con sede in Parma, non è partitoin nessun caso da solo; s'è portato appresso la sua ben nota carovana nella quale spicca la presenza di un drammaturgo e cantore che la prossima estate eleverà un peana al suo principe protettore. Intendiamo quel grand'intellettuale radiofonico, ora anche accademico di S. Cecilia per grazia di disinteressati sodali, che fa di nome Cappelletto.
Il quale dopo aver assunto anche la carica di direttore dei Quaderni dell'Istituto di Studi Verdiani - lodatissimi dagli studiosi di 'stretta osservanza' verdiana - ora sbarca a Siena per cantare le lodi di Sani, in una serata in cui il protettore si è visto costretto dall'insistenza del suo 'Omero' ad inserire una musica sua, infrangendo così il muro della vergogna, che saggezza e decenza consiglierebbero di non infrangere. Accostando quella sua musica a quel capolavoro del Quatuor di Messiaen, del quale da anni, il cantore va dispensando al mondo, ma a parole, le bellezze.
I tempi cambiano e il conte Chigi manca da un pezzo
RispondiEliminaha ragione. Manca il conte Chigi.
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