Luca Bergamo contro il quale il mondo culturale romano ed anche nazionale (come nel caso del Cinema all'aperto in Piazza s.Cosimato) ha protestato per la sua mancanza di progetto, di idee e per la politica del 'tiriamo a campare', sta tentando il colpo grosso, fidando sui romani scordarelli ed in fondo distratti, con il Teatro Valle.
Chiuso da oltre dieci anni, e da tre passato di proprietà dallo Stato al Comune, dotato infine di un consistente budget per il suo restauro e la messa a norma, 3 milioni di Euro, ora viene riaperto per ospitare una installazione di Mimmo Paladino, non per tornare ad ospitare spettacoli di teatro.
Perchè, allora riaprirlo? Per far finta che l'amministrazione Raggi tiene aq uel luogo storico. Nel quale, però, da quando è passato al Comune non è stato fatto nessuno dei lavori, già finanziati, promessi e previsti per la sua riapertura e restituzione definitiva al teatro.
Potrà essere rivisitato, almeno il foyer, che ospiterà incontri e seminari - dei quali si occuperà, per gratitudine complice, il direttore dell'Argentina, Calbi - ma niente spettacoli di teatro.
L'anno prossimo dovrebbero cominciare - non riprendere - i lavori di restauro, dei quali si sa che non è stata ancora bandita la gara di appalto, per finire chissà quando, presumibilmente dopo che la legislatura Raggi sarà terminata e anche Luca Bergamo andrà a casa.
Perchè nonostante la loro proverbiale distrazione, i romani non vorranno mica riconfermarli in Campidoglio, dopo lo sfascio in ogni campo, Teatro Valle compreso, al quale hanno assistito senza muovere un dito ( per non parlare poi delle emergenze croniche di Roma, prima fra tutte quella dei rifiuti, fattasi ancora più evidente a cavallo delle feste pasquali, dove in molti rioni sono sorti 'golgotha' di rifiuti a cielo aperto.
L'assessore Bergamo, inattivo per quasi due anni, almeno abbia il buon gusto di non prendere i romani e il mondo della cultura per i fondelli, nel caso del Teatro Valle, che resta ancora chiuso, e chissà quando e se riaprirà.
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