L'altro ieri leggendo un necrologio firmato da Fiorella Carloni ho appreso la notizia della morte di Walter Tortoreto, persona garbata e leale, amico sincero, studioso sopraffino, operatore musicale disinteressato e entusiasta. Che conoscevo addirittura dalla fine degli anni Settanta, del secolo scorso (ebbene sì. Sono vecchio).
Lo conobbi a L'Aquila, in una delle mie prime uscite da collaboratore di Paese Sera, dove andai ad ascoltare il concerto inaugurale della stagione della Barattelli. Quella sera aquilana, sotto una fitta nevicata, conobbi l'avv. Nino Carloni, il mitico apostolo della musica e della cultura in Abruzzo, Francesco Sanvitale e Walter Tortoreto, che, di nome - come anche l'avv. Carloni ovviamente - conoscevo prima di quella mia trasferta, perchè egli collaborava dalla sua città al quotidiano per il quale da pochi mesi avevo cominciato anche io a scrivere di musica, cioè Paese Sera, il glorioso Paese Sera.
Qualche anno dopo, quando inventai dal nulla e diressi Piano Time (che uscì nei primi mesi del 1983) mi ricordai di Walter e gli domandai di fare per il mio mensile il corrispondente dall'Aquila e dall'Abruzzo. Nei succesivi anni di insegnamento al Conservatorio aquilano lo incontrai spesso, e con la stessa frequenza anche quando divenni insegnante di ruolo (1990), anche perché ebbi nella mia classe di Storia della Musica, sua figlia, violinista.
Poi vennero gli anni di Music@, ed anche al bimestrale da me diretto, edito dal Conservatorio aquilano che allora era diretto da Bruno Carioti - bei tempi quelli! - chiesi a Walter di collaborare. Mi scrisse parecchie cose. Oltre un ritratto dell'Avv. Carloni, ricordo ancora con grande stima e riconsocenza il saggio su D'Annunzio e un secondo su Berlioz,'abruzzese'. Il prof. Tortoreto era studioso attento della storia musicale della sua terra.
Le lettere che ho riprodotto in questo blog,, tutte risalenti al 2013, anno nel quale terminò il mio insegnamento al Conservatorio dell'Aquila, fanno tutte riferimento all'avventura di Music@ che per volontà vendicativa di quel superlativo musicista che è l'attuale direttore del Conservatorio, fu traumaticamente ed incivilmente interrotta alla fine del 2013, al culmine di un tiro e molla di decisioni contrastanti che culminarono perfino in un tentativo di denuncia nei miei confronti, perché avevo 'importunato' i colleghi insegnanti, informandoli della schifosa manovra che Piermarini stava compiendo contro di me, e di riflesso nei confronti di Music@, i cui contenuti e la cui linea editoriale non esito ad affermare gli fossero culturalmente estranei ed incomprensibili.
Anche Tortoreto non riusciva a capire perchè mai la bella avventura di Music@, che definiva una delle più importanti iniziative aquilane e del mondo dei conservatori di musica italiani, che avevo inventato e diretto per sette anni circa, dovesse concludersi ( la successiva Musica+ non ha nulla da spartire con il modello, basta sfogliarlo e si capisce).
Dopo aver letto il necrologio, la curiosità e l'affetto che mi ha legato a Walter mi ha spinto ad andare a vedere cosa avevano scritto, nei rispettivi siti, le Istituzioni musicali aquilane che in vario modo e per lungo tempo erano state legate a lui. Con grande sorpresa ho notato che né l'Istituzione sinfonica abruzzese, né I solisti aquilani, nè la Barattelli e neppure il Conservatorio hanno scritto una sola riga per ricordare lo studioso e l'operatore musicale. Eppure le istituzioni aquilane l'hanno adoperato, lo credo fermamente, come una 'foglia di fico' per coprire intrallazzi e nefandezze; la sua presenza nobile, nei vari cda o direttivi aveva soprattutto tale scopo. Verrebbe da chiedersi, pensando ai vari direttorini artistici, che si sono succeduti, ad esempio, alla Barattelli (messi lì da presidenti intrallazzoni che non gradiscono lavorare con persone di carattere e competenti), perchè non abbiano affidato a lui la conduzione artistica dell'istituzione neanche una volta.
Lo ha ricordato, ma sul quotidiano Il centro, solo il segretario generale dell'ISA, Paravano, e pubblicamente il Sindaco e la senatrice Pezzopane, sua compagna di partito.
Di tale silenzio non mi sono in fondo meravigliato più di tanto, perchè Tortoreto era persona garbata ed anche leale, come ho detto, ma anche tutto d'un pezzo, non aduso a compromessi, anche a costo di dover rinunciare a qualche incarico che si meritava ma che, per ottenerlo, avrebbe dovuto manifestare sudditanza al potente di turno; e non era neanche uomo 'di potere' ; per quella sua 'durezza' sicuramente avrà pestato i piedi a qualcuno, anzi a più d'uno, ed ora, anche dopo morte, gliela fanno pagare con il silenzio.
Negli ultimi anni, per lavorare in pace, si era isolato, occupandosi, con dedizione totale, sia della 'Fenaroli', a Lanciano, che dell'Orchestra giovanile abruzzese, che era riuscito a costituire.
Ciao Walter. Il tuo amico Pietro
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