Maggio Fiorentino, il primo Festival dei Cori di voci bianche
Tre concerti, il 28 e 29 settembre e il 5 ottobre alle ore 16.30, per promuovere la diffusione della cultura musicale tra le nuove generazioni attraverso il canto corale. I protagonisti saranno i Cori di voci bianche di alcune delle più importanti Istituzioni musicali italiane
“Tutta qui la cantoria!” è il primo Festival che celebra l’arte dei Cori delle voci bianche che svolgono attività canora all’interno dei teatri d’opera italiani e che coinvolge i giovani cantori in un viaggio musicale unico nel suo genere ed è promosso dall’Accademia del Maggio Musicale Fiorentino. Il titolo del Festival, tratto da Tosca di Giacomo Puccini, riprende il celebre intervento del Sagrestano che, alla falsa notizia della vittoria delle truppe austriache su Napoleone, invita la vivace cantoria di bambini a prepararsi per il Te Deum di ringraziamento.
Sono sette le Istituzioni musicali, tra Teatri e Accademie, che hanno aderito a questa prima occasione di condivisione di musica corale per le voci bianche: il Teatro dell’Opera di Roma, l’Accademia Teatro alla Scala, il Teatro Comunale di Bologna, il Teatro Carlo Felice di Genova, il Teatro San Carlo di Napoli, il Teatro Regio di Torino e l’Accademia del Maggio Musicale Fiorentino. Per la prima volta in Italia i Cori di voci bianche dei principali Teatri d’opera avranno l’opportunità di incontrarsi, di presentare al pubblico il proprio repertorio, il patrimonio e la tradizione musicale del proprio teatro e della propria città. Una vera festa, dedicata al canto corale e alla diffusione della cultura musicale tra i giovanissimi, con un ricco programma musicale, tratto dal grande repertorio operistico con le composizioni – per esempio, tra le tante – di Mozart, Verdi, Purcell, Rossini, Puccini, Donizetti, Bernstein, fino ad arrivare alla musica popolare contemporanea più conosciuta.
Per ciascuna data è prevista l’esibizione di due Cori ospiti, al termine della quale tutti i cantori, insieme a quelli del Coro di voci bianche dell’Accademia del Maggio, si uniranno in una grande performance corale finale. Il 28 settembre alle ore 16.30 saliranno sul palcoscenico della Sala grande del Teatro del Maggio, il Coro di voci bianche del Teatro San Carlo di Napoli, del Teatro Regio di Torino e il Coro di voci bianche dell’Accademia del Maggio. Il 29 settembre sempre alle 16.30 e ancora nella Sala grande del Teatro si esibiranno il Coro di voci bianche del Teatro Comunale di Bologna, dell’Accademia Teatro alla Scala e il Coro dell’Accademia del Maggio. Il 5 ottobre, stavolta in Sala Mehta alle 16.30, il Coro di voci bianche dell’Accademia del Maggio sarà assieme al Coro del Teatro Carlo Felice di Genova e del Teatro dell’Opera di Roma.
“Siamo molto felici e orgogliosi di dare il benvenuto a tutti i cori di voci bianche che, insieme al nostro coro, si ritroveranno sul palcoscenico del Teatro del Maggio per dare vita al primo Festival a loro dedicato” così il Presidente dell’Accademia del Maggio, Mario Curia, accoglie i giovani cantori, “Il Festival sarà un’occasione di incontro, guidato dallo spirito di collaborazione e valorizzazione di un’eccellenza artistica nel mondo musicale italiano. I Cori saranno veri e propri ambasciatori dell’importanza e della bellezza della musica corale”.
“Lo sforzo produttivo messo in campo è enorme e non posso non ringraziare anche il Sovrintendente Carlo Fuortes e il Teatro del Maggio per il loro supporto” prosegue il Direttore artistico dell’Accademia, Matteo Pais, “Accogliamo a Firenze circa 600 giovani cantori con i loro maestri e pianisti accompagnatori, che in tre differenti concerti daranno vita a un importante momento di confronto artistico e musicale e allo stesso tempo porteranno un fondamentale messaggio di collaborazione e condivisione tra realtà che perseguono la stessa missione. A simboleggiare questa condivisione d’intenti, al termine di ogni programma verrà eseguito dai cori riuniti un brano ispirato a Giacomo Puccini, composto per questo Festival da Mauro Zuccante. L’auspicio, infine, è quello di lasciare il testimone a un’altra Fondazione lirica in modo che questa esperienza possa diventare itinerante e ciclica, ripetendosi ogni anno in una città diversa e invogliando quel “fare rete” così importante nel mondo culturale di oggi. Noi, come Accademia del Maggio, poniamo con questo Festival il primo seme di un progetto che mi auguro possa crescere e durare nel tempo”.
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