Eletto il nuovo sovrintendente all'Accademia di Santa Cecilia, di Roma. La notizia arriva con l'insediamento del nuovo direttore musicale, Daniel Harding, che ha il pallino degli aerei, tanto che ne pilota quelli di linea di Air France. Lo sapevamo, inutile insistere sull'insignificante particolare da parte dell'intervistatore Cappelli.
Quanto al nuovo sovrintendente, attenti alla grafia del suo cognome, a causa dell'omonimia con l'attuale, che va a casa dopo dieci anni di incarico e che non va confuso con il successore.
Il sovrintendente attuale, in scadenza benedetta, si chiama Michele dall'Ongaro, ed il suo cognome si scrive con la 'd' minuscola, traccia di antica nobiltà.
Gli succederà come sovrintendente, Daniele Dall'Ongaro, con la 'D' maiuscola, perciò meno nobile dell'attuale, ma più efficiente ed efficace - speriamo.
Fuor di metafora, a dimostrazione della sciatteria invadente che non risparmia ormai niente e nessuno, ieri il Corriere della Sera, pubblicava due pagine a fronte della serie 'Eventi'(giornalismo finto, pagate dall'inserzionista) dedicate all'inaugurazione ed alla stagione dell'Accademia, con una intervista al sovrintendente attuale Michele dall'Ongaro - in scadenza, ma non ancora scaduto - che invece chiamava Daniele Dall'Ongaro, sbagliando quindi sia il nome che la grafia del cognome.
E lo faceva ben due volte, nel corso dell'intervista - dove poteva essere una svista, imperdonabile, ma possibile - e, ancora più grave, nella didascalia di una sua foto. Una vergogna per la redazione del Corriere, e il possibile vantaggio economico per l'Accademia: uno conto sul costo dell'inserzione pubblicitaria, camuffata da finto, e purtroppo anche 'sciatto' giornalismo.
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