Elon Musk vuole lanciare Starlink in Italia a soli 10 euro al mese, ma serve l’approvazione di Giorgia Meloni.
Elon Musk è pronto a rivoluzionare il mercato della connessione Internet in Italia con Starlink, il suo innovativo servizio di Internet satellitare, ma Giorgia Meloni ha delle “pressioni” per non accettare. L’imprenditore americano ha proposto di offrire abbonamenti a meno di 10 euro al mese, un prezzo estremamente competitivo rispetto a quelli attuali.
Tuttavia, per lanciare Starlink a questa tariffa, Musk ha bisogno del via libera del governo italiano, e in particolare della premier Giorgia Meloni. La situazione si complica per la presenza di altri attori sul mercato, come Tim e Open Fiber, che potrebbero vedere il progetto di Musk come una minaccia al loro dominio.
Il progetto di Elon Musk: co-finanziamento e tempi rapidi
Musk ha spiegato che per portare Starlink in Italia sarebbero necessari tra i sei e i nove mesi, grazie a un co-finanziamento che unirebbe fondi del Pnrr (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) e investimenti privati provenienti dallo stesso Musk. Uno dei punti di forza di Starlink è la capacità di offrire Internet ad alta velocità direttamente agli utenti senza la necessità di infrastrutture fisiche complesse come quelle utilizzate dai provider tradizionali. Questo approccio potrebbe rivelarsi particolarmente vantaggioso per le zone rurali e le aree meno connesse d’Italia, dove Tim e Open Fiber faticano a portare un servizio efficiente.
Secondo fonti vicine al progetto, Starlink ha già dimostrato la sua efficacia in contesti difficili come l’Ucraina e lo Zimbabwe, fornendo connettività affidabile e veloce anche nelle zone più isolate. Tuttavia, l’ingresso di Starlink in Italia deve fare i conti con le resistenze di chi punta a mantenere il controllo della rete “italiana”. Tim e Open Fiber sostengono infatti che le loro soluzioni siano più adatte per il territorio nazionale, proponendo un modello basato su infrastrutture fisiche consolidate.
La decisione di Giorgia Meloni: tra innovazione e interessi nazionali
Il ruolo della premier Giorgia Meloni sarà cruciale: aprire a Musk potrebbe significare scontentare alcuni dei suoi collaboratori e stakeholder, che vedono nella rete italiana un progetto strategico per il Paese. Tuttavia, una mancata apertura potrebbe inviare un segnale negativo agli investitori stranieri, mettendo a rischio non solo il progetto Starlink, ma anche future collaborazioni in settori ad alta tecnologia come la costruzione di fabbriche per le auto elettriche di Tesla o nuove partnership nel campo spaziale.
La decisione di Meloni rappresenta quindi un bivio importante: scegliere tra l’innovazione e l’attrazione di nuovi investimenti esteri o proteggere gli interessi dei provider nazionali. Qualunque sia l’esito, la mossa della premier avrà un impatto significativo sul futuro della connettività in Italia e sulle opportunità di crescita del Paese.
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