I 30 anni della Scuola Holden di Torino festeggiati da Baricco e Jovanotti
Si è appena conclusa a Torino, una mattina speciale alla Scuola Holden, che questo fine settimana festeggia il suo trentesimo compleanno. Una scuola particolare in cui si insegna storytelling (ovvero, “raccontare storie”). Dopo la lezione del Preside Alessandro Baricco è arrivato a sorpresa un ospite e amico della Scuola Holden Lorenzo Jovanotti che ha animato il palco. “Per l’occasione -si legge in una nota- sono stati invitati tutti i 3.500 ex allievi che hanno frequentato la Holden dal 1994 ad oggi, oltre a docenti, scrittori e scrittrici che sono passati nelle aule in questi anni. I festeggiamenti sono iniziati già ieri sera, a partire dalle 22.00, con il dj set del diplomato e scrittore Maurizio Amendola, e con l’allestimento di un photo booth e un video booth nell’atrio della Scuola per documentare e raccontare le vite di chi ha studiato, lavorato e insegnato alla Holden, dando vita giorno per giorno alla sua anima più profonda. Subito dopo la performance di Lorenzo Jovanotti sono partite le grancasse della BandaKadabra Orchestra, una fanfara itinerante che si è spostata tra la Scuola e il quartiere Borgo Dora, anch’esso in festa. A partire dalle 10.00 di mattina sono state previste varie attività in piazza e sotto i portici della Scuola, aperte a tutti e organizzate da Fronte del Borgo, l’area della Holden che ogni anno anima Borgo Dora e la città con innumerevoli attività gratuite. In programma ci sono laboratori per bambini e bambine, uno sportello di scrittura per adolescenti e anche attività per adulti: un’asta di storie, un gioco di ruolo e un gruppo di lettura.
Fino alle 16.00 inoltre il cortile della Holden si trasformerà in una grande sagra di paese: ci saranno panche e tavolate per un pranzo comunitario, con cibi e bevande distribuiti in vari punti della corte. Alle 15.00 nel Giardino Pellegrino di fronte a Scuola comincerà Abracabook, un book party in cui ognuno può portare il suo libro preferito da leggere in silenzio, in una parentesi di disconnessione dal mondo digitale, per poi chiacchierare con gli altri e condividere le storie che ama di più. Sempre oggi è previsto un appuntamento speciale per chi vuole tentare il test d’ammissione ad Academy, la laurea triennale in scrittura, e Daimon, il master biennale in tecniche della narrazione. Sono stati messi a disposizione 100 posti riservati per poter seguire la lezione di Baricco e Jovanotti della mattina, partecipare alla festa, fare un tour guidato della Scuola e sostenere il test nel primo pomeriggio. La festa di oggi e tutte le attività finiranno verso le 17.00.
Alla Scuola Holden si insegna storytelling. Alla lettera, significa “raccontare storie”. È nata a Torino nel 1994 e uno dei fondatori è Alessandro Baricco, attuale Preside. La Scuola si chiama Holden perché l’idea era quella di fare una scuola da cui uno come Holden Caulfield, il protagonista del romanzo di Salinger, non sarebbe mai stato cacciato. Un posto per gente non normalissima, ecco; per ragazze e ragazzi convinti che “non sei fregato veramente finché hai da parte una buona storia, e qualcuno a cui raccontarla”. Ancor oggi, in effetti, la Holden ha un modo molto singolare di far crescere gli studenti e insegna con metodi, princìpi e regole che sarebbe difficile trovare altrove. Sono gli stessi princìpi che ci tengono viva l’anima mentre ascoltiamo una storia, qualcosa capace di farci ridere, piangere, sobbalzare sulla sedia, anche se le diverse discipline che si studiano vengono riassunte, per comodità e sorellanza, in un’unica parola: narrazione. Le persone che frequentano la Scuola sono molto diverse: ci sono bambini delle elementari che vengono a fare i compiti o manager di alto livello che seguono percorsi di formazione aziendale. Tutti però imparano le stesse regole, perché i meccanismi che fanno funzionare una fiaba o la presentazione di un bilancio, in fondo, sono uguali.
Per i primi vent’anni, la Holden è stata una Scuola piuttosto piccola. Stava tutta in un appartamento in Corso Dante, al primo piano di una palazzina liberty vicino al Po, ed era grande quanto un paio di campi da tennis. C’erano solo tre aule, una biblioteca e una grande stanza comune, chiamata Lo Spazione, con un pianoforte verticale e il proiettore per guardare i film. Ogni anno venivano ammessi una trentina di studenti, che venivano da tutta Italia e stavano in un’unica classe, in cui si studiava narrazione cinematografica e scrittura. L’atmosfera che si respirava era simile a quella di un gruppo Erasmus in trasferta. Dal 2013 la Scuola è diventata molto più grande. Si è spostata nell’ex Caserma Cavalli, una vecchia e bellissima fabbrica di bombe di circa 4.000 metri quadrati che da anni giaceva abbandonata, e che la Città di Torino ha dato in concessione alla Holden in seguito a una gara. C’era bisogno di più spazio anche perché, come dice Alessandro Baricco, “quando si sogna non c’è mai un soffitto”. Dall’8 febbraio 2024, inoltre, la Scuola Holden è entrata interamente a far parte del Gruppo Feltrinelli con la costituzione del Polo Feltrinelli Holden. Guidato dall’Amministratore Delegato di Scuola Holden Giuseppe Morici, il polo racchiude Scuola Holden e Feltrinelli Education, piattaforma di formazione professionale e culturale del Gruppo. Il legame tra Holden e Feltrinelli è iniziato tempo fa su intuizione di Carlo Feltrinelli e si è rafforzato negli anni, quando dalla minuscola sede di Corso Dante si è realizzato il progetto della Grande Scuola in Borgo Dora. In seguito, si è ulteriormente rafforzato nel momento della nascita di Academy, il corso di laurea triennale accreditato dal Ministero, con una crescita al 51,5% della partecipazione da parte del Gruppo Feltrinelli.
Adesso studiano qui circa 350 allievi e allieve dei percorsi principali Academy e Daimon, più quelli che frequentano percorsi brevi e di alta formazione che si tengono online, la sera oppure durante il weekend. Ogni anno passano dalle aule della Holden circa 5.000 persone. Academy, il primo corso di laurea triennale in scrittura in Italia, seleziona 100 ragazzi e ragazze ogni anno: attualmente sono attivi tre anni accademici, con 214 studenti suddivisi in 11 classi. Daimon, invece, è il Master in tecniche della narrazione: dura due anni, e al centro c’è l’idea che narrare non sia solo un gesto artistico, ma anche un mestiere possibile e un modo per guardare il mondo. Al momento ci sono 124 studenti iscritti, suddivisi in 7 classi. Holden Over30 è il master part time in scrittura ideato per chi non può trasferirsi a Torino e studiare a Scuola a tempo pieno: gli otto weekend di lezione sono distribuiti nell’arco di nove mesi e ogni anno si diplomano circa 100 allievi, che studiano suddivisi in classi da 15 – 20 persone al massimo. Una parte importante della Didattica è riservata agli under 18: Holden per le Scuole e Fronte del Borgo si occupano di formazione nelle scuole di tutta Italia, sia con lezioni per docenti che per intere classi, oppure con laboratori ideati su misura. Fronte del Borgo nel 2023 ha offerto gratuitamente servizi di Doposcuola per il quartiere Borgo Dora, tavoli di discussione e laboratori di scrittura, attività nel weekend per famiglie e moltissimo altro, coinvolgendo più di 6.000 persone e regalando al territorio circa 1.000 ore di attività gratuite. L’area Corporate Storytelling si occupa di consulenza e percorsi di formazione per le imprese. Da questi incontri spesso nascono nuovi progetti a lungo termine, eventi speciali o collaborazioni. Holden Studios, infine, è la fornace in cui si creano nuovi strumenti per cambiare – almeno un po’ – il mondo e la visione che ne hanno le persone. Possono essere musei, libri, spettacoli teatrali, strategie digitali, l’obiettivo è sempre lo stesso: realizzare strumenti che abbiano dentro un’altra idea di umanità. Tuttavia, dovendo riassumere la Holden in una frase, è più semplice dire: è la scuola che sognavamo quando, a scuola, ci annoiavamo.
Che cosa fanno i nostri studenti dopo la Holden? È una domanda che ci sentiamo fare spessissimo. La risposta non è facile, perché non è una soltanto: sono moltissime. Dal 1994, i nostri allievi e allieve hanno fatto e continuano a fare i mestieri più diversi. Non solo pubblicano libri, o lavorano nel mondo editoriale, ma scelgono professioni che niente hanno a che vedere con la narrazione: non direttamente, almeno. Ma per quanto ne sappiamo, ben poche attività umane a questo mondo non hanno a che fare con le storie. In altre parole, siamo convinti che qualunque situazione, mestiere, processo sociale e collettivo possa essere notevolmente migliorato da qualcuno che possiede l’abilità di raccontare come si deve. Ogni anno, a giugno, i ragazzi e le ragazze che stanno per diplomarsi al Master biennale raccontano a un panel di professionisti le loro opere migliori. Questo evento si chiama Opening Doors e ha sempre conseguenze inaspettate: negli anni, abbiamo capito che le storie dei ragazzi e delle ragazze della Holden, raccontate dal vivo appena prima di diplomarsi, in un rito di passaggio fondamentale, hanno una potenza che si concretizza poi in un prodotto culturale riconosciuto nel panorama italiano.
Monica Acito, classe 1993, è autrice di Uvaspina (Bompiani), una storia che ha attraversato la prova del fuoco di Opening Doors nel 2021. Rimanendo fedele alla sua voce, Acito è riuscita a scavare nell’anima di Napoli e a portare alla luce una storia di fragilità e forza, amore e gelosia, rinascita e disperazione.
Claudia Grande, invece, aveva portato a Opening Doors tutt’altra storia rispetto a quella con cui ha poi debuttato: Bim Bum Bam Ketamina, pubblicato da il Saggiatore. Opening Doors per lei era stata comunque la prima occasione per farsi notare.
A volte una storia nata sui banchi della Holden può travalicare i confini nazionali, come è successo a Beatrice Salvioni, già vincitrice del Premio Calvino Racconti. La Malnata (Einaudi) è il suo romanzo d’esordio, è stato tradotto in 32 Paesi ed è già prevista una serie tv tratta dal libro.
Molti studenti e studentesse studiano qui sognando altre strade, costruendo percorsi diversi. Flavio Nuccitelli è diventato story editor della serie Anna, tratta dal libro di Niccolò Ammaniti, e della serie We Are Who We Are di Luca Guadagnino. Benedetta Mori è una sceneggiatrice, vincitrice del Premio Solinas con Gioia, mentre Remo Gilli ha cominciato lavorando come guardiano notturno ed è oggi content manager di Lavazza. Enrico Carimi, sceneggiatore, è uno degli autori della trasmissione Tv La vita in diretta. Giulia Perona è social media editor e giornalista per Oggi e curatrice, insieme a Giulia Cuter, di Senza rossetto: un podcast e una newsletter per raccontare le donne oggi, attraverso la voce e la penna di scrittrici italiane.
Francesca Giannone, autrice de La portalettere (edito da Nord e Premio Bancarella 2023), ora in libreria con il nuovo romanzo Domani, domani (sempre Nord edizioni), ha frequentato Holden Over 30, master part time in scrittura.
Bernardo Zannoni ha pubblicato I miei stupidi intenti con Sellerio nel 2021, che ha vinto il Premio Campiello nel 2022, e ora è di nuovo in libreria con 25 (sempre Sellerio).
Davide Longo ed Elena Varvello sono due storici allievi della Scuola e oggi sono due docenti dei corsi più importanti della Didattica. Entrambi hanno pubblicato diversi romanzi, opere teatrali, radiofoniche e poetiche.
Giorgio Vasta è sceneggiatore cinematografico e romanziere, anche lui allievo della vecchia guardia e docente attuale della Holden.
Tra le allieve dei primi anni della Holden c’è anche Alice Rohrwacher, regista e sceneggiatrice, che ha vinto il Nastro d’argento come miglior regista emergente con il film d’esordio Corpo celeste (2011), mentre nel 2014 ha vinto il Grand Prix Speciale della Giuria al Festival di Cannes con Le meraviglie. Nel 2018, sempre a Cannes, ha vinto il premio per la miglior sceneggiatura con Lazzaro felice. Ha anche diretto due episodi della serie tv L’amica geniale e, nel 2023, il suo Le pupille è stato nominato agli Oscar nella categoria miglior cortometraggio. Altri allievi e allieve di cui siamo fieri: la giornalista del Post Ludovica Lugli, la scrittrice Giulia Binando Melis che sta esordendo con La bambina sputafuoco (Garzanti) in varie lingue; gli scrittori e docenti Raffaele Riba e Pier Franco Brandimarte, lo sceneggiatore e scrittore Maurizio Amendola (il suo romanzo Il laureato è stato pubblicato da 66thand2nd nel 2023), Valeria Provenzano (Le mille strade per Buenos Aires, Garzanti 2022), Gabriella Dal Lago che nel 2022 ha pubblicato con 66thand2nd il suo primo romanzo, Uto e Gesso, e nel 2023 ha dato alle stampe sempre con la stessa casa editrice Estate caldissima.
Tra i grandi nomi passati da Scuola citiamo: Art Spiegelman, William Langewiesche, Don DeLillo, Emmanuel Carrère, Don Winslow, Niccolò Fabi, Elizabeth Strout, Guillermo Arriaga, Paolo Virzì, Werner Herzog, Steve McCurry, Abbas Kiarostami, Paul Haggis, Craig Thompson, Gipi, David Sedaris, Irvine Welsh, Colson Whitehead, Ali Smith, Jonathan Coe, Mario Vargas Llosa, Zerocalcare, Sandrone Dazieri, Niccolò Ammaniti, Richard Ford, Luca Rastello, Erica Jong, Stefano Benni, Lilian Thuram, Serena Dandini, Roberto Saviano, Domenico Starnone, Ezio Bosso, Orhan Pamuk, Gianmaria Testa, Madame, Marco Mengoni, Jovanotti, Jennifer Egan, Miriam Toews, David Grossman, Eshkol Nevo, Amitav Ghosh, Fumetti Brutti e moltissimi altri.”
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