L'avete vista come era conciata la direttrice di 'fame' internazionale Beatrice Venezi? Una mannequin che però vuole essere chiamata 'direttore'. In lungo bianco, che stacca bene nel nero della notte agli scavi, con ampia finestra sulla schiena. Il gesto, in lotta continua con quello che si ascolta, e comunque studiatissimo come se avesse sempre di fronte uno specchio per rimirarsi, che suona dozzinale e di nessun interesse; anche la Giannattasio fa fatica ad andare avanti con 'i tempi' della Venezi.
Poi finalmente lei scende dal podio, vi sale il m. Carlo Bernini - mai citato nei comunicati per non oscurare la fedelissima di Giorgia ( e Giuli) - e Bocelli canta il suo solito repertorio, con acuti lunghi 'di ordinanza': da 'la donna è mobile' (nella quale si vede e sente che arranca faticosamente) a 'o sole mio', che un breve estratto, visibile in rete, ha 'pietosamente' risparmiato. alle nostre orecchie.
Tutto, non solo il resto, come canta l'antica canzone, è noia. Mentre è grande la gioia di Giuli e dei presenti. Poi tutti a tavola.
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