Ieri sera il primo dei due concerti di musica antica del cosiddetto 'Stradella Project' a Palazzo Altemps, sede del Museo Nazionale Romano (ingresso in Piazza di Sant'Apollinare);questo pomeriggio il secondo ed ultimo per questa stagione. DA NON PERDERE.
'Stradella Project', 'Festival Stradella', 'Ensemble Mare nostrum' sigle che rimandano alla intraprendenza, costanza e bravura di un musicista, Andrea De Carlo, che da anni persegue l'intento di 'impiantare' e coltivare la musica antica e la sua cultura nei moderni studi musicali. Da oltre vent'anni, al Conservatorio dell'Aquila - che fu anche il 'mio' Conservatorio - ha allevato generazioni di giovani musicisti che si dedicano insieme a lui, ma anche in altri complessi dedicati, alla musica antica.
Ieri sera ce ne ha dato l'ennesimo esempio dei risultati conseguiti, in un luogo incantevole, una meraviglia, in pieno centro a Roma. Al Museo Nazionale Romano, sito in un sontuoso palazzo rinascimentale dalla storia gloriosa, di cui ignoravamo perfino l'esistenza nonostante per alcuni anni in gioventù, a pochi metri dal Museo, avessimo frequentato il Pontificio Istituto di Musica Sacra (Piazza Sant'Agostino), ospitato in un complesso di palazzi storici rinascimentali dove ancora oggi aleggia lo spirito di Giacomo Carissimi che ivi risiedette per tutta la sua vita di compositore, non allontanandosene mai, sebbene gli fossero pervenute allettanti offerte da diverse corti europee.
Per queste sue digressioni musicali dal solco originale e principale che è quello della riscoperta di Alessandro Stradella ( alla quale da poco ha unito anche quella di un altro musicista di Nepi, patria di Stradella, e cioè Massenzio), De Carlo ha riunito attorno a sè giovani musicisti suoi devoti seguaci, con i quali ha proposto anche ieri sera un ricco repertorio di musiche vocali e strumentali dal Quattrocento in avanti.
Musiche ricche di fantasia compositiva ed insieme di sorprendente 'pudore' strumentale. rispondenti a nomi gloriosi della musica soprattutto italiana, da Palestrina a Frescobaldi, da Marchetto Cara a Tromboncino ed a Kapsberger che - ha fatto notare De Carlo - era un musicista allevato dal nobile genitore di Stradella, amante della musica e scopritore di talenti.
L'esecuzione di due delle più celebri 'toccate avanti al Messa (Domenica e Apostoli), dagli organistici 'Fiori musicali' frescobaldiani, eseguiti con le viole ci ha davvero sorpresi. E, legato alla inusuale esecuzione, l' anticipazione di un progetto discografico di De Carlo di cui vogliamo mettervi a parte: entro l'anno intende registrare tutti i 'fiori musicali' con le viole. I Fiori Musicali, destintai all'organo, sono scritti 'in partitura', a 'quattro parti' , e dunque si tratterà solo di affidarne le parti alle viole.
Siamo rimasti letteralmente incantati da tante bellezza e meraviglia, ascoltando il concerto nella cappella antica del Palazzo, ambiente ideale per queste musiche, la maggior parte nata nelle corti e agli ambienti raccolti di quelle destinata.
Ci piace, perchè meritevoli, citare i nomi di tutti gli interpreti, agli ordini di Andrea De Carlo, che suonava anche la viola da gamba: Danilo Pastore e Roberto Mattioni, cantanti; Serena Seghettini e Irene Caraba, viola da gamba; Amleto Matteucci, violone; Francesco Zoccali, tiorba e chitarra barocca; Lucia Adelaide Di Nicola, organo positivo; e Michela Amici, arpa doppia.
Uscendo, il chiasso dei ristoranti e pizzerie della piazza, il via vai rumoroso di macchine e mezzi pubblici, ci ha infastidito. Al punto che, in macchina, quando alla radio abbiamo ascoltato, un celebre brano sinfonico di Smetana, ci è venuto spontaneo dire: piano, che è tutto 'sto chiasso?
Questo pomeriggio il concerto si replica, vi consigliamo di di non perderlo. Vivrete, inebriati, un momento di grande bellezza.
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