Una stagione ricca e varia, in cui ogni concerto presenta un particolare motivo d’interesse che lo rende speciale. È quella che l’Associazione Roma Sinfonietta, con la direzione artistica di Luigi Lanzillotta, realizza all’Università di Roma “Tor Vergata” nell’Auditorium “Ennio Morricone”.
Sono venti i concerti che si svolgeranno dal 18 ottobre 2023 al 30 maggio 2024, sempre il mercoledì alle 18 (ma iniziano alle 20 i concerti del 29 e 30 maggio). L’inaugurazione vedrà impegnata l’Orchestra Roma Sinfonietta, diretta da Fabio Maestri, nell’incantevole Serenata di Čajkovskij e uno dei pezzi più noti di Paganini, il Concerto n. 1, con lo splendido violino di Vincenzo Bolognese. Conclude il programma uno dei più geniali compositori della fine del secolo scorso, l’ungherese György Ligeti. Questo ed altri concerti saranno introdotti da Anna Rollando: da un’inchiesta è infatti risultato che la più frequente richiesta del pubblico dei concerti è una breve e informale preparazione all’ascolto, che aiuti a capire meglio la musica che si sta per ascoltare.
Il secondo concerto (25 ottobre) ci dà subito l’idea della vastità degli orizzonti che questa stagione apre al pubblico. Superando il vecchio e pernicioso schema della contrapposizione tra cristiani e mussulmani, Il combattimento di Tancredi e Clorinda, composto da Claudio Monteverdi sui versi della Gerusalemme liberata di Torquato Tasso, viene fatto dialogare col poeta Aṭṭār Nishapuri e il musicista Abdul Qadir Maraghî, vissuti in Persia rispettivamente intorno al 1200 e al 1400. È un progetto di Musica Antiqua Latina diretta da Giordano Antonelli. Ancora un altro mondo musicale è al centro del concerto dell’8 novembre, dedicato a Ennio Morricone ed eseguito da un gruppo di strumentisti di Roma Sinfonietta, che Morricone stesso ha diretto in tantissimi concerti in tutto il mondo, insieme ai giovani del Quartetto Pessoa: in programma sue musiche per film notissime e altre meno note ma non meno belle. Inoltre, un omaggio a Leandro Piccioni, recentemente scomparso.
Tornando alla musica classica, non può mancare il gruppo principe della musica da camera, ovvero il quartetto, per cui i più grandi compositori degli ultimi duecentocinquant’anni hanno scritto alcune delle loro opere più belle e importanti. Un ospite d’onore della stagione è il Quartetto d’archi del Teatro alla Scala, che nei due ultimi concerti (29 e 30 maggio) avvierà l’esecuzione integrale dei quartetti di Beethoven, replicando i concerti che eseguirà proprio alla Scala nei giorni precedenti. E torneranno nelle due stagioni successive per completare questo formidabile ciclo beethoveniano. Il Quartetto Guadagnini, che nel 2014 ha vinto il premio della critica musicale italiana come miglior gruppo musicale dell’anno, dedica invece il suo concerto a Shostakovich, i cui bellissimi quartetti furono un modo segreto per sottrarsi ai pressanti condizionamenti del regime sovietico (6 dicembre).
Un concerto è dedicato a Johann Sebastian Bach e a suo figlio Emanuel: suona un duo eccezionale, formato dal flautista Massimo Mercelli e dal pianista iraniano Ramin Bahrami, costretto ad emigrare dal regime degli ayatollah (15 novembre). Una settimana dopo si ascolterà la Nona Sinfonia di Beethoven: questo capolavoro sarà presentato nella geniale rilettura per pianoforte che ne ha fatto un musicista iperromantico come Franz Liszt. La eseguirà Maurizio Baglini, uno dei pochi pianisti in grado di affrontare le trascendentali difficoltà di questo brano.
Baglini non è il solo pianista famoso della stagione. Sono in cartellone due celeberrime sonate di Beethoven, affidate a Giuseppe Albanese, vincitore di numerosi concorsi internazionale e artista della Deutsche Grammophon (21 febbraio). Altra musica con un altro grande pianista italiano, Danilo Rea, suonerà naturalmente musica jazz, ma non solo (6 marzo). Ancora jazz con il quartetto di Roberto Gatto, che alla batteria ha pochi rivali (27 marzo), e con il quintetto di Gabriele Coen, che dedica il suo concerto a Leonard Bernstein, un musicista geniale che si trovava perfettamente a casa sua sia nel jazz che nella classica (24 aprile). Il sassofonista Marco Albonetti e l’Ensemble Roma Sinfonietta ci fanno fare un viaggio musicale nel mondo del tango e del cinema con la musica di Gardel, Piazzolla, Morricone, Rota, Galliano e Gato Barbieri (13 marzo).
Incontriamo nel corso della stagione molti altri eccellenti musicisti, sia come solisti sia come elementi di un ensemble. Alessandro Carbonare, straordinario clarinettista che Claudio Abbado volle per incidere il Concerto di Mozart, suona Gershwin, Poulenc, Shostakovich e atri grandi del Novecento, in trio con la violinista Elisa Eleonora Papandrea e il pianista Monaldo Braconi (10 aprile). I Cameristi di Santa Cecilia eseguono Vivaldi, Mozart e il suo contemporaneo francese Devienne (8 maggio). Altre prime parti di Santa Cecilia e di altre eccellenti orchestre danno vita a un quintetto di strumenti ad arco, con Luca Pincini come concertatore: il loro concerto inizia dal Seicento con Pachelbel e dal Settecento con Haydn per arrivare al Novecento con Respighi e fino ai nostri giorni con la giapponese Michiru Oshima, nota anche per aver scritto la musica per film di successo (22 maggio).
Alcuni concerti hanno un programma speciale. Il Concerto di Natale regala musiche sacre di Vivaldi eseguite dall’Ensemble Roma Sinfonietta e dal Coro “Claudio Casini” dell’Ateneo, diretti da Stefano Cucci (13 dicembre). Con un viaggio nel tempo il soprano Chiara Taigi e il pianista Antonello Maio ci trasportano in un salotto musicale dell’Ottocento per ascoltare fascinose romanze di Tosti, Rossini, Verdi e Mascagni (20 marzo). “Poesia, Pittura, Musica” è il titolo di un concerto che prende spunto dai ritratti di poeti realizzati dall’artista romana Guglielmina Otter per far ascoltare in prima esecuzione assoluta la musica composta da Lucio Gregoretti sui versi di quegli stessi poeti (17 aprile). Musica di autori contemporanei anche in un concerto a due facce: nella prima parte l’Ensemble Roma Sinfonietta diretto da Fabio Maestri esegue quattro Pop Songs di Marcello Panni, che riprendono splendidi e amatissimi brani di opere di Haendel, Rossini, Verdi e Massenet. Nella seconda parte si ascolteranno tre composizioni elettroniche realizzate da Giovanni Costantini, Giorgio Nottoli e Riccardo Santoboni prendendo spunto da Palomar, un romanzo di Italo Calvino, di cui nel 2023 si celebra il centenario della nascita (29 novembre).
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