Nuove sirene di allarme aereo e nuove esplosioni nelle zone dei fronti più caldi. La settimana in Ucraina si è aperta così, all'insegna di una guerra che sta andando avanti nonostante a livello diplomatico sembrano arrivare importanti novità. Così come reso noto dal servizio di sicurezza ucraino, in 19 oblast su 24 sono stati registrati nella notte appena trascorsa allarmi aerei della durata di oltre un'ora. Segno di come razzi, missili e ordigni siano ancora una volta piovuti in tutta l'Ucraina.
La situazione a Kiev
Dalla capitale continuano a partire i treni diretti verso Leopoli. Anche alle prime luci dell'alba i convogli, gratuiti per tutti i cittadini che vogliono lasciare Kiev, hanno ripreso la marcia. Oramai un abitante su due della capitale ucraina non è più in città. Sono rimasti soltanto coloro che non possono essere evacuati o che sono chiamati a lavorare nei punti più nevralgici di Kiev.
Già nella tarda serata di domenica chi è ancora nella principale metropoli ucraina ha potuto udire distintamente esplosioni in lontananza e sirene di allarme aereo. Rumori che hanno riecheggiato durante gran parte della notte.
I bombardamenti avrebbe coinvolto soprattutto la periferia nord occidentale di Kiev e in particolare Irpin, il sobborgo dove si stanno svolgendo i principali combattimenti per la presa della città. Il centro storico oramai è deserto e l'eco delle esplosioni in lontananza riecheggia ancora più forte tra i palazzi abbandonati della capitale. In molti si aspettano un imminente inizio della battaglia finale. Intanto Anton Gerashchenko, consigliere del ministero dell'Interno ucraino, ha affermato che nei ditorni di Kiev un complesso residenziale è stato colpito e due persone sarebbero rimaste uccise.
Combattimenti a Mariupol
È guerra strada per strada nella città simbolo del conflitto in Ucraina. A Mariupol si sta combattendo nella periferia settentrionale e orientale. Da un lato avanzano i russi, dall'altro invece i separatisti di Donetsk. Non si hanno dettagli specifici sul posizionamento delle rispettive truppe, ma sembrerebbe che oramai da più di due giorni avanguardie russe e filorusse avrebbero occupato parte della città.
Tra domenica sera e le prime ore della notte sembrerebbe inoltre che l'esercito ucraino, tra le cui fila a Mariupol ci sono anche i combattenti del battaglione Azov, avrebbe tentato un contrattacco. L'obiettivo era togliere l'assedio e aprire un canale in grado di ridare la possibilità ai soldati ucraini di ricollegarsi con le proprie linee di rifornimento.
Difficile avere dettagli e conoscere al meglio la situazione, le notizie filtrano con sempre maggiore difficoltà. Tuttavia pare che il contrattacco ucraino sia stato respinto. Mariupol è sotto assedio da giorni, circostanza che sta rendendo la vita molto difficile ai cittadini, stremati dalla mancanza di riscaldamenti e luce e dalla penuria di viveri.
Situazione tranquilla nell'ovest
Dopo il bombardamento di ieri nella base militare di Yavorin, a pochi passi da Leopoli e dal confine con la Polonia, la notte appena trascorsa non ha fatto registrare particolari novità nelle province occidentali dell'Ucraina. Quelle cioè per adesso parzialmente risparmiate dal conflitto. Sono stati avvertiti alcuni allarmi aerei, ma non ci sarebbero state esplosioni come nelle ultime tre notti. Un sospiro di sollievo per chi vede in Leopoli e nelle città dell'ovest un rifugio dai combattimenti che infuriano nel resto dell'Ucraina.
Nella tarda serata di ieri l'ambasciatore italiano in Ucraina, Pier Francesco Zazo, in collegamento con 'Che Tempo Che Fa" da Leopoli, dove al momento è operativa la nostra sede diplomatica, ha dichiarato come la vita in questa parte del Paese è "quasi normale" e i cittadini sperano di non vedere qui ulteriori escalation.
Oggi nuovi importanti colloqui
In tutta l'Ucraina adesso si aspetta di conoscere l'esito dei nuovi negoziati attesi nelle prossime ore. Domenica è stato confermato sia da Mosca e sia da Kiev la possibilità di un nuovo incontro tra due delegazioni dei rispettivi governi. Questa volta i colloqui verranno effettuati in videoconferenza e non più di presenza in Bielorussia come accaduto nelle scorse settimane. Entrambe le parti si sono mostrate più ottimiste. Fonti diplomatiche russe hanno fatto sapere di attendersi primi risultati concreti dalle nuove negoziazioni, mentre il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha annunciato di aspettarsi a breve un incontro diretto con Vladimir Putin.
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