giovedì 10 marzo 2022

Russia accusata di bombardamenti 'alla cieca' in Ucraina, dopo la distruzione dell'ospedale di Mariupol ( Euronews)

 "Scioccante" e "ripugnante" secondo le Nazioni Unite. "Uso barbaro della forza contro civili indifesi" per la Casa Bianca. All'indomani del bombardamento russo che ha fatto 17 vittime tra il personale di un ospedale pediatrico di Mariupol, nel sud dell'Ucraina, montano l'indignazione e la condanna internazionale. E mentre gli Stati Uniti sostengono di aver ormai rilevato un crescente ricorso russo a bombardamenti alla cieca il presidente Zelensky parla di "crimini di guerra" e invita europei, ucraini e residenti di Mariupol a unirsi nella condanna della Russia, "per tutto il male" che sta facendo all'Ucraina. "Come un ospedale pediatrico e un reparto maternità potevano rappresentare una minaccia? - si chiede - Che genere di paese è la Russia per arrivare a bombardarli? È questa la denazificazione?".

Il sindaco di Mariupol stima che in nove giorni di assedio russo, in città si siano registrate più di 1.200 vittime civili. Mosca rigetta dal canto suo ogni accusa e replica, sostenendo che al momento dell'attacco l'ospedale era già stato evacuato. Più in generale - la versione sostenuta dal portavoce del Cremlino Dmitry Peskov - le forze russe non attaccano obiettivi civili".

Speranza è ora che l'apertura di nuovi corridoi umanitari proprio da Mariupol, così come dalle città di Volnovakha e Izium, consenta in giornata di proseguire con l'evacuazione dei civili. Circa 40.000, secondo le autorità ucraine, quelli portati ieri in salvo da Sumy, nell'est del paese, e da diversi centri nei dintorni di Kiev. 

In risposta alla richiesta ucraina di difendere i suoi cieli, Londra sta ora esplorando l'ipotesi di inviare a Kiev dei sistemi antimissile, in grado di abbattere elicotteri e caccia. Aiuti a cui potrebbero affiancarsi ulteriori forniture da parte di Ottawa. Pari a 50 milioni di dollari, armamenti letali e non, che il Ministro della difesa canadese ha fatto sapere saranno recapitati a Kiev.

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