Un team internazionale di ricercatori, tra cui i torinesi Francesco d'Errico del CNRS e dell'Università di Bordeaux, e Daniela Rosso dell'Università di Valencia, ha scoperto nel nord della Cina un sito antico di 40.000 anni frequentato da una popolazione con tecnologie originali, che non corrispondono a quelle descritte in siti abitati da popolazioni arcaiche della regione, dette Denisoviane, o a quelle associate fino ad ora all'espansione nella regione di Sapiens, datata a circa 28.000 anni. I membri del gruppo umano che ha frequentato questo sito, chiamato Xiamabei, usava piccoli strumenti in pietra, scheggiati mediante percussione bipolare, fissavano questi strumenti con colle vegetali a manici d'osso per lavorare la pelle, il legno e tagliare la carne. L'uso di grandi quantità di pigmento rosso ha impregnato il suolo dell'abitato.
La ricerca è stata pubblicata sulla rivista Nature. "Questi caratteri culturali originali - spiegano i ricercatori - riflettono una colonizzazione precoce, sconosciuta fino ad oggi, da parte di popolazioni moderne, che hanno forse intrattenuto scambi culturali e genetici con i Denisoviani locali. Potrebbero anche corrispondere a un'evoluzione culturale locale delle popolazioni denisoviane, a seguito forse di primi contatti con le popolazioni moderne". I comportamenti originali identificati dai ricercatori fanno pensare a un periodo di transizione complesso con ripetuti episodi di scambio genetico e culturale: un modello a mosaico che comporterebbe in alcuni casi la diffusione di popolazioni e di innovazioni e, in altri, la persistenza di tradizioni locali. (ANSA).
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