Cade il governo di Rutte in Olanda. Come riporta l'agenzia Adnkronos, Il governo olandese del premier liberale si è dimesso sull'onda dello scandalo sui bonus figli, a causa del quale 20mila famiglie sono state accusate ingiustamente di frode dal fisco. Le dimissioni della coalizione formata da quattro partiti erano attese, dopo che ieri si era già dimesso il leader del Partito laburista Lodewijk Asscher, ministro per gli Affari sociali all'epoca dei fatti (2012-2017), quando migliaia di famiglie furono costrette a restituire i sussidi ottenuti, dopo essere stati accusati ingiustamente di averli ottenuti in modo illegittimo. Tra il 2003 e il 2019, migliaia di genitori erano stati accusati a torto dalle autorità del Paese di aver richiesto assegni in modo fraudolento; molti di loro sono stati costretti a restituire senza motivo importanti somme di denaro andando in rovina. Le elezioni in Olanda sono già previste il 17 marzo.
Lo scandalo fa cadere il governo di Rutte
I Paesi Bassi sono il terzo paese dell'Unione europea il cui governo è entrato in crisi nel mezzo della crisi del coronavirus, dopo l'Estonia e l'Italia. "'Non sapevo che l'ufficio delle imposte stesse ingiustamente dando la caccia a migliaia di famiglie", ha spiegato l'ex ministro Asscher, un veterano della politica olandese, presentando le sue dimissioni. Lo scandalo in Olanda è scoppiato lo scorso mese a seguito della pubblicazione di un rapporto parlamentare intitolato "Ingiustizia senza precedenti" che ha portato alla luce l'ingiustizia commessa dal fisco nei confronti di oltre 20mila famiglie, accusate di frode "per semplici errori amministrativi, senza alcun cattivo intento". Basti pensare che molte famiglie sono state vessate dal fisco solo perché mancava una firma del coniuge e alle famiglie non è stato dato nemmeno la possibilità di ricorrere in appello. La conseguenza pratica per molte famiglie olandesi è stata quella di dover ricorrere ai debiti per saldare cartelle esattoriali per decine di migliaia di euro senza parlare dei numerosi casi di separazioni e divorzi.
Le famiglie fanno causa ai ministri
Come riportato dal Giornale, venti famiglie tra quelle coinvolte hanno quindi intrapreso un'azione legale contro tre ministri in carica (di tre partiti della coalizione di Rutte), con l'accusa di negligenza. In nome del buon governo, l'avvocato delle vittime Vasco Groeneveld martedì ha denunciato Tamara van Ark (Assistenza medica), Wopke Hoekstra (Finanze) ed Eric Wiebes (Affari economici) e anche due ex ministri. Sarebbero stati violati pure l'articolo 1 della Costituzione (il principio di uguaglianza) e la Convenzione sui diritti dell'infanzia. L'esecutivo si è scusato per i metodi. E se nel marzo scorso Rutte aveva già promesso a titolo di risarcimento circa 30mila euro per ogni famiglia, le testimonianze delle vittime, rese pubbliche, hanno travolto il premier liberale.
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