Saranno un dicembre e gennaio terribili sul fronte del virus. Lo dice Walter Ricciardi, consigliere del ministero della Salute, docente di Igiene all'università Cattolica di Roma e direttore scientifico degli Istituti clinici scientifici Maugeri nel suo intervento al quinto 'Orphan Drug Day-l'impatto della pandemia sui malati rari.
Covid, Cartabellotta: "Il disastro per me sono i 20mila decessi che abbiamo avuto nell'ultimo mese"]] «Siamo ancora nel pieno della seconda ondata del Covid, e dicembre e gennaio saranno due mesi terribili per due motivi: per i problemi nell'accesso ai servizi e per le tante differenze a livello regionale» sottolinea Ricciardi. Che poi parla, a tutto campo, affrontando temi che vanno dalle riunioni famigliari al vaccino.
Perché se dal Comitato tecnico scientifico si rinnova l'invito ad evitare assembramenti e a limitare al massimo i contatti sociali, Walter Ricciardi, consigliere del ministero della Salute e docente di Igiene all'università Cattolica di Roma, si unisce al coro degli esperti: «Anche noi eravamo abituati a riunioni familiari con 15-20 persone, ma quest'anno non si può. Festeggerò con mia moglie e le mie figlie» dice Ricciardi.
Covid, Crisanti: "La sfida vera dopo Natale, vaccinazione non avrà impatto fino a giugno"]] E ancora: «E' molto importante continuare con il rispetto delle regole, sia a livello individuale che da parte degli organismi istituzionali, perché se si allentano le misure troppo presto non solo non si inverte il trend, ma il rischio è quello di trovarci di fronte a mesi difficilissimi, in cui Covid e influenza correranno insieme. Perché il coronavirus circola ancora in modo importante, e non rispetta i confini regionali».
Covid, le paure del virologo Pregliasco: "Attenzione alla libertà concesse, una terza ondata è probabile"]] Il caso Abruzzo All'indomani dell'annuncio dell'Abruzzo diventato 'arancione' in anticipo e per scelta autonoma Ricciardi sottolinea: «Non bisogna allentare troppo presto, o dare l'impressione che la zona gialla sia 'liberi tutti'. Altrimenti - sottolinea con forza Ricciardi - c'è il rischio di un ulteriore aggravamento dell'ondata epidemica.
Se invece terremo duro, a gennaio arriverà il calo vero dei nuovi casi, così come quello dei decessi. Attenzione però - ammonisce - riuscire a ridurre la curva non è ineluttabile: se non si capisce che le evidenze valgono per tutta Italia e che il virus non conosce confini, c'è il rischio che la curva torni a crescere. E questo proprio quando ci aspettiamo il maggior numero di casi di influenza».
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