sabato 26 dicembre 2020

Concerto di Natale da Assisi: non ci resta che piangere, anche per il 'troppo' Bocelli

 Concerto di Natale o Concerto di Bocelli, la domanda sorge spontanea.

Nella logica della sua direzione, Rai Cultura - di cui  Silvia Calandrelli è 'testa pensante' oltre che 'capo in testa' -  per avere Bocelli, che per il livello culturale della rete culturale Rai rappresenta il massimo, è disposta a qualunque cosa. Anche a svendere un monumento con secoli di storia ed arte come la Basilica di Assisi, e il patrimonio spirituale e morale di Francesco. (Qualche anno fa, 2016 si era assistito ad analogo  spettacolo di 'svendita' vergognosa, a suon di Euro, del Foro romano, ad una avvenente cantante, Carly Paoli,  meglio: al suo fidanzato, un ricchissimo 'pirata' malese, ospitando anche Bocelli; prodotto da Rai Cultura  e dall'Opera di Roma, per la gioia anche del ministro Franceschini, ripreso gongolante di piacere, in cima ai cui desideri c'era già la copertura dell'arena del Colosseo, ai cui lavori sta per dare inizio).

 E, infatti, da Assisi il Concerto inizia con un 'red carpet',  sul quale sfila il tenore al braccio di sua moglie, che si estende dal sagrato e attraversando l'intera  basilica, giunge al presbiterio che ospita il concerto. Lì l'attende l', italiana a dispeto del suo cognome,rchestra del Teatro Carlo Felice - complice forse  dell'apoteosi bocelliana che contempla anche la scelta degli altri interpreti e del programma -  e il direttore Steven Mercurio.

La violinista che vedremo comparire la prima volta a mò di sirena - fuori luogo e fuori contesto!- fasciata in un abito da gran sera, nella navata,  e non accanto al tenore, per accompagnarlo in uno dei brani di sua composizione, è una giovane bella violinista, italianissima a dispetto del cognome, che spesso  vediamo in coppia con Bocelli; e la cantante che duetta con lui, è la prima vincitrice di una borsa di studio  della Fondazione intitolata al tenore.

 Tutti sappiamo che Bocelli  è un artista dal cuore grande, che fa beneficienza, anche per ringraziare il destino che con lui - disgrazia a parte, che naturalmente non intendiamo minimizzare - è stato generosissimo. Adesso, però, non può fare beneficienza anche a sé stesso. Con l'avallo delle istituzioni culturali e religiose, troppo distratte perciò, come Rai Cultura e il Sacro Convento di Assisi.

E poi il programma. Tolti alcuni classici, pochissimi, c'era tanto ciarpame fuori luogo, per accontentare Bocelli ed adeguarsi alle sue capacità vocali, come si sa abbastanza ridotte, pur con un bel timbro.

Tutto ciò accade anche perchè chi dovrebbe vigilare sulla qualità delle proposte, ha abdicato del tutto a tale compito, sia perchè non sa distinguere il 'grano dall'oglio' sia perchè anche quando riesce a volare, vola basso.

 Una desolazione. Non ci si venga a dire che in tempi di pandemia abbiamo altro a cui pensare, prima del Concerto da Assisi. Giusto. Non è, però, che con la scusa della disgrazia sanitaria possiamo chiudere gli occhi su tutto, perchè anzi  proprio la pandemia dovrebbe renderci ancora più selettivi ed esigenti  su tutto quel poco che ancora si riesce a fare.

 I vari predicozzi, che negli anni hanno preso sempre più spazio, ieri c'è stato quello del nuovo 'custode' del Sacro Convento, dopo che il precedente è stato elevato dal Papa alla  porpora cardinalizia, e poi quella citazione brechtiana  affidata ad un fraticello erano fuori luogo. negli ultimi anni si è notato  la svolta 'dotta' nei testi che 'spiegano' via via il concreto, mentre dovrebbero servire solo a prendere per mano il telespettatore per orientarlo nei vari frequenti cambi di repertorio.

Per finire poi con Bocelli. In questo scorcio d'anno, lo abbiamo visto ed ascoltato, via streaming  e in tv, in tutte le salse. Come se la sua presenza facesse 'Natale'. Prima in un concerto da Parma anche con sua figlia, con appendice  nella domenica televisiva; poi in un secondo, dalle grotte di Frasassi,  ed ora da Assisi. Prima che questo dannato anno bisestile termini, dobbiamo temere qualche altro pseudo regalo di Bocelli anche  da parte di Rai Cultura?

                                                       *****

Concerto di Natale 2020 da Assisi. Ascolti: 3,1 milioni telespettatori ; 20,3% di share.

 “Concerto di Natale” 2019, in Eurovisione da Assisi, con l’Orchestra Sinfonica della Rai e la voce di Massimo Ranieri, che alle 12,30 ha totalizzato oltre 2 milioni di spettatori (2.092) e uno share del 21.5  

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