Alla questione, da risolvere con il cosiddetto semplice 'buonsenso', che si trascinava da tempo, la parola fine l'ha messa il TAR, tribunale fra i più controversi, in prima fila fra i più chiacchierati quello del Lazio.
Era accaduto che mesi fa il Liceo Visconti, a corto di spazi, chiedesse al confinante Ministero per i beni e le attività culturali, con sede al Collegio romano, la cessione in comodato d'uso della 'emeroteca' del dicastero, dalla quale il Liceo era separato da una porta, solo una porta facilissima da aprire per il periodo necessario. e che questi rispondesse picche.
Ribatteva il MInistero che sopra l'emeroteca c'erano due locali 'inagibili' - il Liceo non li aveva richiesti - e che l'uso dell'emeroteca poteva creare problemi. Dal Liceo rispondevano che la loro perizia non diceva altrettanto.
La successiva richiesta di arbitrato affidata al TAR ha dato risposta negativa alla richiesta del Liceo romano che non si arrende e decide di ricorrere al Consiglio di Stato.
In fondo, fanno sapere dal Liceo, "chiediamo solo l' uso temporaneo di una sala che al momento il Ministero non utilizza. E' vero che prevale la discrezionalità, ma prima di ogni altra cosa viene l'interesse pubblico e quello della scuola è primario! ".
Cosa sia l'interesse pubblico al Ministero non lo sanno e non l'hanno mai saputo. E questo da sempre. Negli anni Novanta, il più 'grande' - così lo definiscono chissà perchè - ministro della cultura che l'Italia abbia avuto, Alberto Ronchey, richiesto di una decisione sull'utilizzo di un enorme immobile che si ergeva a fianco del Museo di Strumenti musicali, a corto di spazi sia espositivi che di laboratorio, di Piazza Santa Croce di Gerusalemme, rispose anche lui picche e lo destinò a deposito di documenti cartacei.
Di fronte a tanta sensibilità ed attenzione all'interesse pubblico cosa ci si può attendere dall'inossidabile coppia Franceschini-Nastasi?
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