domenica 27 dicembre 2020

De Luca si è vaccinato. Un esempio ma anche un abuso, forse. Polemiche di De Magistris e Salvini, concordi nel condannare il 'privilegio' del Governatore ( TGCOM 24)

 Polemica tra Vincenzo De Luca e Luigi De Magistris. Il presidente della Campania si è vaccinato contro il Covid sottolineando che "è importante farlo per tornare a una vita normale". Ma il sindaco del capoluogo campano non ci sta. "Considerate le pochissime quantità disponibili, il vaccino dovrebbe essere destinato solo a medici, infermieri, operatori sanitari e anziani", spiega, definendo quello di De Luca un "inqualificabile abuso di potere". 

Il messaggio di De Luca: "Mi sono vaccinato. Dobbiamo farlo tutti nelle prossime settimane". Così ha scritto sui social Vincenzo De Luca, pochi minuti dopo aver effettuato il vaccino anti-Covid all'ospedale Cotugno di Napoli. "E' importante per vincere la battaglia contro il Covid-19 e tornare alla vita normale. Senza abbassare la guardia e rispettando le norme", ha aggiunto. 

La replica di De Magistris. Non si è fatta attendere la replica del sindaco De Magistris, che non ha preso bene il fatto che De Luca sia stato il primo, e fino ad ora unico, politico a vaccinarsi. "Trovo davvero inqualificabile e indegno l'abuso di potere del presidente De Luca che approfitta del suo ruolo istituzionale per vaccinarsi", ha tuonato. "La salute del presidente De Luca viene purtroppo prima del popolo campano. Si dovrebbe vergognare e chiedere scusa", ha aggiunto. 

Anche Salvini all'attacco - Anche Matteo Salvini non ha gradito il vaccino di De Luca. "De Luca salta la fila e toglie il vaccino a qualcuno che ne aveva più bisogno", ha scritto su Twitter il leader della Lega.

Forse - ma c'era da pensarci prima - per non far sorgere in alcuni , come De Magistris o Salvini, cattivi pensieri, accanto agli operatori sanitari, andavano vaccinati  peer primi tutti coloro che hanno responsabilità di governo , per la semplice ragione che lavorano 'in trincea', dove non si possono avere 'soldati' acciaccati o inabili.  

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