giovedì 24 dicembre 2020

Sfondi da sfondare

Il Covid,  che ha prodotto il lavoro 'a distanza', ed anche la scuola 'a distanza', ha messo in evidenza il cattivo gusto degli italiani accanto alla loro volontà di dimostrare quanto son fighi, oltre naturalmente  la povertà di tante case e famiglie.  Quest'ultimo dato è emerso drammaticamente soprattutto  nei collegamenti con la scuola per le lezioni 'a distanza', laddove si sono potute fare, disponendo dei dovuti mezzi. Molte famiglie -  lo abbiamo letto con una certa angosci; - non hanno fatto collegare i propri figli, per la vergogna di mostrare in quali misere condizioni vivono.

Ma non è di questo che vogliamo scrivere; purtroppo la povertà già esistente ora dilaga dopo l'epidemia che ha messo in ginocchio anche l'economia, specie quella 'in nero' alla quale in Italia molti si aggrappano per andare avanti e sopravvivere.

Vogliamo, invece, qui sottolineare alcuni curiosi particolari, di carattere estetico, che emergono nei collegamenti da casa di vari opinionisti tv, molti dei quali appartengono alle cosiddette 'compagnie di giro' che sproloquiano di tutto, senza sapere di nulla, o quasi.

 Ci torna in mente la casa di Alessandro Sallusti al mare, da dove si collegava d'estate. La moglie, o compagna,  che prima gli metteva alle spalle piante e fiori sopra una madia  di stile misto,  un giorno ha pensato di metterci frutta e verdura, volendo gareggiare con Arcimboldo, o addirittura con i pittori delle numerose nature morte  Una trovata non male.

La gran parte, invece, dei commentatori tv  siede in poltrone d'impronta cardinalizia - qualcuna sembra essere stata acquistata a qualche asta di arredi dei Casamonica - ed alle spalle ha sempre una libreria. Scommetto che alcune di esse altro non sono che carta da parati sulle quali  il prospetto di una libreria è solo  stampato. Naturalmente i commentatoti in questione quelle singolari carte da parati le hanno acquistate non vicino casa, ma nei viaggi durante le vacanze o le trasferte di lavoro che si facevano un tempo, per evitare la classica figura di merda, nel caso in cui  la loro finta libreria fosse identica a quella di tanti altri.

 Ci sono naturalmente anche librerie vere. Il mio nipotino, che pure a casa sua ha una discreta libreria specializzata nel settore dell'arte, visti gli studi di sua madre ( ma ne ha anche una tutta sua, piccola, ma già molto fornita), quando è venuto a casa mia la prima volta, è rimasto impressionato dalla mia di libreria, disseminata in quasi tutte le stanze e più ricca di quella di casa sua. E la prima domanda che mi ha fatto è stata: nonno, li hai letti tutti questi libri? Gli ho risposto in tutta sincerità. Amo i libri, ho insegnato e fatto il giornalista per tutta la vita ed ho avuto bisogno per l'una e l'altra attività di strumenti di lavoro e consultazione che negli anni ho acquistato. Non li ho letti tutti, ma quando mi serve ho il testo cui rivolgermi.

 C'è poi una altro aspetto che  risalta nei collegamenti da casa dei commentatori tv. Molti, per sembrare  ancora più 'fighi'  si collegano mostrando alle spalle croste o manifesti di un gusto così basso e cattivo che farebbero meglio a sostituirli con un panno monocolore.

Ce n'è uno, che ha l'aspetto anche di uno dei moschettieri nella cui casa arredata con mobili e suppellettili di dubbio gusto, ci ha appeso manifesti che ritraggono, ad esempio, i Beatles  ma anche  cose peggiori. Che vuole far intendere?

 Non mancano, per fortuna, persone di gusto che in casa  hanno - e li mostrano con orgoglio nei collegamenti, piazzandosi davanti - opere di pregio e bella fattura: pensiamo a quelli astratti che vediamo in casa Carofiglio, o gli Schifano di casa (o studio) Purgatori, e quelli  di stile 'architettonico' alle spalle di Severgnini, dove si vede anche, a mò di trofeo, la vecchia machina da scrivere, sulla quale per la circostanza, lui o qualcuno della sua famiglia ha esposto un presepe in miniatura.

 Verrebbe da  suggerire a molti di loro un corso accelerato di gusto, ma non nel senso del cibo, anche se è difficile cambiare in dna di una capra, in fatto di gusto.

 E comunque tentar non nuoce.

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