Non potevamo non farlo». Diego Bianchi ride mentre lo dice, raccontando come sarà il Capodanno su La 7, il Capodanno con Propaganda che condurrà nell’ultima notte del 2020. Una prima volta per lui e per la rete, «una cosa talmente assurda e strampalata, quella di associare noi al Capodanno in tv, una sfida fatta con un po’ di incoscienza» aggiunge, «ma in un giorno così diverso da tutti gli altri, senza veglioni, senza feste e cenoni, ci piaceva l’idea di stare con chi ci ha seguito sempre e magari, vista la curiosità che abbiamo suscitato, anche con chi non ci ha mai visto».
Nessuno si aspettava di trovare Zoro a Capodanno.
«Nemmeno io, francamente. Ma di certo questa quarantena ci ha portato un pubblico nuovo, la gente era per forza a casa e siamo stati una delle poche trasmissioni sempre accese, anche nei momenti più difficili. Era naturale, alla fine, fare anche questo ultimo sforzo e provare a fare Capodanno a modo nostro. Questo aumenterà la quota di chi ci scopre e ai quali piaceremo e anche la quota degli haters, ma fa parte del gioco».
Un Capodanno televisivo diverso dagli altri, in alternativa al mainstream?
«Ci proviamo, cercando di stimolare chi ci seguirà a non essere passivo. Abbiamo la pretesa di credere che la gente segua quello che facciamo, la modalità passiva non fa parte del nostro modo di essere. Chi ci segue lo fa attivamente, anche attraverso i social e in questa particolare circostanza abbiamo messo in piedi, in maniera poco giudiziosa, una tombolona, che sta generando un’aspettativa mostruosa. Centomila cartelle scaricate, da Guinness, peraltro una cosa non semplicissima da organizzare».
Avrete anche degli ospiti?
«Ne avremo qualcuno in più del solito, con una buona quota di musica per divertirci un po’. Ci sarà Giuliano Palma, Tahnee Rodriguez, la coppia di drag queen Karma B, Valerio Mastandrea, Zerocalcare, Valerio Aprea, Kay Rush, Francesco Guccini in collegamento da Pavana, i genitori di Giulio Regeni. E magari qualche sorpresa».
Capodanno con Guccini è davvero alternativo…
«L’idea era quella di offrire qualcosa di diverso dal solito. Del resto io so fare solo questo…».
La mattina dopo aspetterà di vedere l’Auditel o è una serata senza preoccupazioni?
«La curiosità di vedere l’Auditel c’è, davvero non sappiamo cosa aspettarci. Ma è evidente che è l’altro aspetto il motore di tutto: lo facciamo perché è stato un anno assurdo e difficile per tutti e ha un senso arrivarci insieme fino all’ultimo secondo. Se riusciamo a risolvere il Capodanno a qualcuno che invece l’avrebbe passato da solo, saremo contenti».
Difficile restare fedeli a se stessi e cambiare sempre?
«Sì, ma non riuscirei a fare in un altro modo. Il mio profilo è ibrido, non sono un conduttore e nemmeno un giornalista ma conduco un programma e faccio cose con una valenza giornalistica, andando nel territorio, conoscendo immigrati, insegnanti, terremotati, medici e raccontando le loro storie. Poi il pubblico sceglie e per fare in modo che ti segua devi avere tanti strumenti. Spero di non arrugginire, fare le stesse cose sarebbe più facile ma il primo a non volersi annoiare sono io».
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