domenica 27 dicembre 2020

Concerti di Capodanno da Vienna e Venezia. Riccardo Muti, direttore a Vienna, torna sull'inutile, noiosa polemica

Mentre sto leggendo comodamente seduto in poltrona l'intervista che  Valerio Cappelli , per il Corriere della Sera, ha fatto a Riccardo Muti che quest'anno dirigerà per la quinta volta il celebre 'Concerto di Capodanno' da Vienna, passa in tv, su Rai 2, la pubblicità del concerto, di cui sponsor principale è Rolex, il cui marchio compare naturalmente nello spot,  che lo paga la nota casa di orologi. Perchè, come accade da oltre quindici anni, quel concerto che un tempo andava su Rai 1, dopo la benedizione papale, ora si vede su Rai 2, un'ora dopo l'appuntamento di una volta.

(Rai 1 non fa un briciolo di pubblicità al 'suo' Concerto di Capodanno' da Venezia, che negli anni d'oro era lo spettacolo tv in assoluto più visto del 1 gennaio. Non l'ha fatto negli anni passati e, quasi certamente, non lo farà neppure quest'anno. Non è una vergogna?)

Perchè alle 12.20 circa, ora in cui per decenni è stato trasmesso il Concerto da Vienna (che viene trasmesso in molti paesi del mondo, non tutti collegati in diretta, anzi molti in differita, come accade anche ora anche in l'Italia - è bene chiarirlo a quanti ignoranti della materia non lo sanno)  dal 2004 va in onda, in diretta, il 'Concerto di Capodanno' da Venezia.

Concerto, la cui esistenza e validità ho  sempre  sostenuto - come molti frequentatori di questo blog sanno - sia perchè per una decina d'anni ho avuto  parte attiva nella formulazione del programma, sia perchè  ad avere l'idea di quel Concerto, all'indomani della ricostruzione della Fenice,   idea accolta immediatamente dai vertici Rai, fu Anna Elena Averardi, che stimo e cui sono legato da grandissimo affetto e lunga consuetudine di vita.

Da qualche anno la mia collaborazione al 'Concerto di Capodanno' da Venezia si è conclusa, con riflessi traumatici, ma non per questo non difendo quell'idea che ritengo ancora valida. Un Concerto di Capodanno con musica italiana, prevalentemente attinta al grande e popolare repertorio del melodramma ha diritto di esistere. Anche perchè -  lo diciamo a tutti coloro che si sentono orfani di Vienna, anche se fra di loro ci dispiace annoverare anche il m.Muti -  Venezia non ha cancellato Vienna. Lo ha solo posticipato, in tv, di un'ora, un tempo  in fondo quasi impercettibile  per i cittadini costretti dal lockdown a restare comunque a casa.

 Muti- e non è la prima volta che lo dice -  parlando del posticipo riservato al 'suo' concerto da Vienna, torna a  ripetere: le 'solite peculiarità italiane', che crediamo avrebbe detto  anche nel caso in cui avesse lui diretto il Concerto di Capodanno da Venezia, e la tv fosse tornata agli orari di trasmissione di una volta. Come, dirigo io il concerto, e la tv italiana  mi trasmette dopo quello di Vienna? 

Al m. Muti vogliamo ricordare che il Concerto di Capodanno da Venezia ha avuto sempre più telespettatori in Italia di quanti ne aveva  Vienna. E, permetteteci, negli anni in cui ce ne siamo occupati noi,  qualche volta  quasi il doppio di quelli di Vienna.  

 Di comprensibili - umanamente - giravolte del noto direttore italiano che stimiamo e al quale ci lega una bella amicizia ' a distanza'( che poi sono le migliori e le più durature), siamo stati spettatori anche in queste ultime settimane, a proposito delle sue presenze al Teatro San Carlo di Napoli ( in compagnia di sua figlia Chiara, per una regia d'opera) e del suo prossimo sbarco a Torino - che potrebbe diventare nella sua considerazione il miglior teatro d'Italia - per un'opera mozartiana, con la regia di Chiara. 

Buon Capodanno da Venezia e da  Vienna! Il 2021 segni l'uscita dall'incubo pandemico. 


   

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