martedì 29 dicembre 2020

Riccardo Muti a Vienna per il Concerto di Capodanno, nella sala vuota. "In hotel ci sono solo io e Vienna è deserta" ( da Il Giornale , di Piera Anna Franini). Cara Franini, rimangiati quel 'NOSTRANO' ( P.A.)

 Vienna è deserta. In hotel, sono l'unico ospite. È come essere in un film dell'orrore" confessa Riccardo Muti, in questi giorni in Austria dove sono in corso le prove per il Concerto di Capodanno: il suo sesto. È l'evento del primo gennaio (in differita su Rai2 alle ore 13.30) alla testa dei Wiener Philharmoniker, nella Sala d'Oro, di nome e di fatto, del Musikverein. Evento seguito da oltre 50 milioni di persone da 92 Paesi di cinque continenti. Segue il sigillo di un'incisione live per Sony.

Un fenomeno dal forte impatto mediatico, ritorno finanziario e d'immagine, in tv dal 1959. Wiener, dunque, maestri anche nel conciliare le ragioni dell'arte con quelle del botteghino, leggasi: diritti tv.

Per quest'edizione, valzer, polche, galop risuoneranno in una sala vuota, senza pubblico, con applausi da remoto da 7mila spettatori. È l'arte ai tempi della pandemia. "Abbiamo avuto lunghe discussioni se fare o no il concerto. Alla fine ci siamo detti: sono tempi difficili, ma non possiamo abolire la musica, la cultura, i teatri. Ammetto che è strano suonare un repertorio pensato come un dono al pubblico: che però non c'è. Però sappiamo che ci seguiranno milioni di persone e per questo desideriamo trasmettere un messaggio: la speranza. Noi abbiamo bisogno di avere speranza", ancora Muti.

Sui leggii, pagine di Suppé, degli Strauss e in particolare di Johann Strauss II. Musica godereccia per chi ascolta, "ma non per chi esegue. Anzi, è molto esigente. Confesso che mai vorrei essere nei panni del primo corno. I Wiener hanno confidenza con questo repertorio, ma solo quando arriviamo alla Marcia di Radetzky - classico bis - ci rilassiamo. Basta un minimo errore, e rovini tutto. La platea è mondiale, siamo molto esposti. Può capitare tutto essendo una diretta, ma, se capitasse qualche imprevisto, fa comunque parte della vita".

Muti ha diretto il concerto di Capodanno nel 1993, 1997, 2000, 2004 e 2018. Ricordi del primo? "Prima cosa ero più giovane. Con i Wiener avevo inciso le Sinfonie di Schubert. E dopo questo mi proposero il concerto di Capodanno. Lì per lì esitai. Poi pensai agli stretti legami tra Napoli e Vienna, e mi dissi: proviamo.

Venerdì, su Rai1, alle 12.20, va in onda anche il concerto nostrano di Capodanno, in diretta dalla Fenice di Venezia come il Musikerein deserta. Presenti solo l'orchestra e coro diretti da Daniel Harding, quindi il soprano Rosa Feola e il tenore Xabier Anduaga. Il concerto sarà poi replicato il primo gennaio alle 18.30 su Rai 5 (che lo ritrasmetterà anche l'11 febbraio alle 20.30) e alle 20.30 su Rai Radio 3.

                                         *****

Cara Franini,  devo confessarti in tutta sincerità, che quell'aggettivo NOSTRANO suona dispregiativo. E il Concerto di Capodanno da Venezia che, come  tu sai benissimo, io ho sempre difeso e difendo  tuttora a spada tratta,  nonostante i difficili rapporti con i vertici della Fenice e la fine non proprio pacifica della mia collaborazione  per conto della Rai a quel concerto, dopo dieci anni esatti, non merita di essere declassato a concerto 'nostrano'.

 A Roma, non so se anche a Venezia o Milano, se vuoi proprio saperlo, alla lettura di quell'immeritato aggettivo: NOSTRANO, commentano: NOSTRANO, lo dici a tua sorella!

Comunque auguri di buon anno!

                                                                       Pietro Acquafredda 

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