L'onda lunga dell'emergenza Covid affonda l'estate del turismo. Nonostante la ripresa della mobilità nazionale ed internazionale, le prenotazioni non decollano. E per i tre mesi dell'estate si prevede un calo senza precedenti, con 12,8 milioni di viaggiatori e 56 milioni di pernottamenti in meno rispetto all'estate 2019. Una brusca frenata che cancellerà oltre 3,2 miliardi di euro di fatturato, di cui il 52% per le attività extralberghiere e il 48% per il comparto alberghiero. È quanto emerge da uno studio condotto da Cst Firenze per Assoturismo Confesercenti, intervistando un campione di 2.118 imprenditori della ricettività.
"Serve una svolta - commenta Vittorio Messina, presidente nazionale di Assoturismo Confesercenti - gli Stati Generali, a cui partecipiamo oggi, siano un'occasione per affrontare la crisi. Bisogna intervenire per estendere e rendere meno burocratiche le richieste di cassa integrazione; proponiamo anche zone franche, con fiscalità di vantaggio per imprese e visitatori, per le mete che saranno più colpite dal calo dei flussi stranieri. Ma dobbiamo - conclude Messina - anche progettare il rilancio del settore, che vale il 13% del Pil ed è il biglietto da visita del nostro Paese nel mondo. Un rilancio basato sull'innovazione digitale e sulla revisione del tax credit ristrutturazioni, per rendere l'offerta ricettiva italiana più attraente e più in linea con le aspettative dei turisti".
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