La Mostra del Cinema di Venezia avrà il suo red carpet, seppure con le precauzioni richieste per la prevenzione del Covid-19. A confermarlo su Instagram è il direttore della Mostra, Alberto Barbera, che ha risposto ad una domanda sull'argomento fattagli nei commenti di un post dal Lido. "Direttore, quest'anno ci sarà il red carpet? Sarà accessibile al pubblico?", ha chiesto una follower. E Barbera ha risposto senza tentennamenti: "Sì, certo. Con le precauzioni del caso...". E infatti il red carpet ci sarà, così come ci saranno i tradizionali spalti dedicati a fotografi e cameramen, anche ampliati. Il tutto con il 'grado' di distanziamento fisico che sarà richiesto al momento della Mostra, che inaugura il 2 settembre.
Intanto, è stata fissata per il 28 luglio la conferenza stampa di presentazione della Mostra e molto probabilmente avverrà in forma telematica ed accessibile ai giornalisti di tutto il mondo da remoto. Non dovrebbe, invece, essere una presidente 'da remoto' Cate Blanchett, che guiderà la giuria del concorso di quest'anno. Il fatto che l'attrice australiana viva attualmente in Inghilterra sembra facilitare l'ipotesi di un suo arrivo in laguna. E se le notizie sulla pandemia continueranno a migliorare non dovrebbero esserci problemi per la sua permanenza per l'intera durata della Mostra, dal 2 al 12 settembre.
Sul fatto che sarà un'edizione dipendente dalle norme sanitarie che saranno in vigore al momento, Barbera è stato molto chiaro fin dall'inizio: "Sarà un'edizione con caratteristiche uniche nella sua storia - aveva scritto su Instagram, arrivando al Lido il 26 maggio, per entrare nel vivo della selezione - ed anche per questo verrà ricordata. Ancora non sappiamo esattamente che cosa si potrà fare, ma intanto procediamo con la selezione dei film e la messa a punto di un piano che possa garantire a tutti i partecipanti la massima sicurezza. Contiamo sul sostegno di tutti per ripartire nel modo migliore", aveva auspicato allora.
Nel frattempo l'Italia è entrata nella Fase3, i cinema hanno riaperto e anche gli spettacoli dal vivo sono ripresi, seppure con il distanziamento. Aspetto che sta richiedendo uno sforzo organizzativo notevole alla Mostra per poter assicurare le proiezioni in sicurezza, tra le sale esistenti (nel Palazzo del Cinema, alla Darsena e nel Palazzo del Casinò) e arene all'aperto. In questi giorni sono partite anche le lettere di accredito per i giornalisti italiani e internazionali. E anche gli alberghi del Lido sono in pieno fermento: lo storico Excelsior del Lido riapre il 16 luglio e anche nelle altre strutture ricettive è già difficile trovare posto nei giorni della Mostra.
Proprio oggi anche 'Variety' torna ad occuparsi del Lido, citando una una fonte interna alla Biennale, per spiegare che, dovendo garantire un certo distanziamento nelle sale, l'unica certezza che la Mostra ha già in tasca è il numero ridotto di film in cartellone rispetto alle edizioni precedenti: ''Ci saranno necessariamente meno film, ma comunque abbastanza titoli da garantire un'edizione importante'', ha detto la fonte a 'Variety'.
Per garantire il distanziamento in sala i film a Venezia verranno proiettati contemporaneamente in diverse sale, per permetterne la visione a pubblico e accreditati, e questo rende necessaria la riduzione dei titoli della Mostra, che normalmente presente circa 60 anteprime mondiali.
'Variety' sottolinea inoltre l'apertura del governatore del Veneto, Luca Zaia (che è anche membro del Cda della Biennale), a una deroga sul limite dei posti nella Sala Grande del Palazzo del Cinema del Lido. Zaia ha infatti ipotizzato di poter allargare l'attuale limite di 200 posti utilizzabili sui 1100 presenti nella sala per portarlo al 50% dei posti disponibili.
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