La musica si ferma a New York per tutto il 2020 mentre la citta' muove i primi passi verso la riapertura dopo il lockdown da coronavirus. Seguendo l'esempio dei vicini di casa della Metropolitan Opera, la New York Philarmonic ha revocato l'intera stagione autunnale 2020 in un nuovo segnale che il ritorno al "business as usual" sara' piu' lungo del previsto.
"Siamo correndo una maratona", ha detto la Ceo dell'orchestra, Deborah Borda, prevedendo perdite da nove milioni di dollari in mancati biglietti venduti da settembre a dicembre che si aggiungono ai 10 milioni associati con la cancellazione dei concerti a partire da marzo.
La Metropolitan Opera ha preannunciato la riapertura in grande stile con il tradizionale gala di fine anno. La Filarmonica, se tutto andra' per il verso giusto, non ripartira' prima del 6 gennaio 2021. Se il tempio della lirica ha messo in aspettativa la sua orchestra, il coro e le maestranze pur continuando a pagare loro la mutua, i musicisti della Filarmonica continueranno a ricevere uno stipendio decurtato al 75 per cento della paga base fino al 21 settembre quando scadra' il contratto di lavoro.
Ma non ci sono solo la Filarmonica e la Met Opera a spegnere le luci della ribalta: la Societa' di Musica da Camera del Lincoln Center ha annunciato lo stop alla stagione autunnale. E se Broadway conta ancora di rialzare il sipario dei teatri ai primi di settembre, in California il popolare festival annuale di Coachella in California e al suo cugino country Stagecoach sono stati sospesi per tutto il 2020 nel timore di una seconda ondata della pandemia che potrebbe tornare a mietere vittime in autunno. (ANSA).
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