martedì 30 giugno 2020

Tribunale di Miliano: Casa Ricordi versi i diritti delle opere di Puccini alla omonima fondazioen

Il Tribunale di Milano ha dato ragione alla Fondazione Giacomo Puccini nella causa milionaria sui diritti d’autore del Maestro, che da anni la vedeva contrapposta alla Casa Ricordi. Il giudice ha quindi accolto le istanze della Fondazione lucchese, disponendo con immediata esecutività, che la casa editrice versi gli arretrati della quota di diritti Siae che erano stati indebitamente sospesi fin dal 2015: quasi 2 milioni e mezzo di euro complessivi, solo di arretrati, almeno il doppio considerando i diritti in corso. La Ricordi dovrà anche pagare le spese legali.

In ballo c’erano i proventi relativi a due opere pucciniane, “La Fanciulla del West” e “Turandot” dal primo semestre del 2015 ad oggi, nonché quelli de “Il Tabarro”, fino al 31 dicembre 2016, anno in cui l’opera è caduta in pubblico dominio. I proventi delle opere di Giacomo Puccini, sino alla sospensione dei pagamenti scattata unilateralmente a metà del 2015, erano così suddivisi: il 50% a Casa Ricordi, mentre la restante metà andava per due terzi alla Fondazione Giacomo Puccini e per un terzo alla nipote Simonetta Puccini (poi, dopo il suo testamento, alla “Fondazione Simonetta Puccini per Giacomo Puccini“).
La causa interessava indirettamente anche le opere “Gianni Schicchi” e “Suor Angelica”. Seguendo il medesimo filo conduttore, Casa Ricordi, infatti, aveva annunciato la propria intenzione di sospendere i pagamenti della quota di proventi di queste due opere spettante alla Fondazione a partire dal 2026. Di conseguenza, la Fondazione aveva chiesto al Tribunale di accertare, invece, la sussistenza del proprio diritto a percepire tale quota di proventi fino al 2040, anno in cui le due opere cadranno in pubblico dominio.

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