La progettazione di un Festival è sempre un’operazione delicata e complessa: occorre cercare novità (che sono la ragione d’essere di un Festival, in caso contrario retrocesso a semplice “rassegna” del già visto) , far quadrare i conti, essere convincenti nei confronti degli sponsor (fondamentali, oggi più che mai) e del pubblico. In tempi di coronavirus l’operazione si fa quasi proibitiva, perché le novità debbono anche rispettare i criteri di sicurezza previsti dalle norme ministeriali.
Partendo da queste considerazioni, il cartellone del Festival Internazionale del Balletto e della musica di Nervi organizzato dal Teatro Carlo Felice con la Regione, il Comune, il Porto Antico e la collaborazione del Teatro Nazionale, va salutato con soddisfazione perché oltre a rispondere alle note esigenze di sicurezza, offre una serie di appuntamenti non di ripiego ma di sicura attrattiva nei confronti di un pubblico alquanto variegato. In più, dimostra la volontà del mondo artistico genovese di “esserci”, di voler reagire.
L’aggiunta, nel titolo, della dicitura “della Musica” chiarisce subito che non si tratta dalla resurrezione dello storico Festival del Balletto, già annunciata lo scorso anno. Il Covid ha avuto ripercussioni particolarmente gravi proprio nel mondo del balletto. Impossibile reclutare compagnie grandi o piccole. Tramontata quindi l’ipotesi di un ritorno, ad esempio, del Complesso di Moisseev che a Nervi regalò in anni lontani serate emozionanti.
Possibili unicamente “soli” e “pas de deux” se però questi ultimi sono interpretati da artisti che formano una coppia anche nella vita! E questa è stata la strada scelta per lo spettacolo inaugurale, una prima assoluta alquanto originale. Il 17 luglio Mario Brunello, violoncello e Beatrice Rana, pianoforte, accompagneranno “Duetti e soli”, i primi rigorosamente fra coppie anche nella vita (vere o combinate lì per lì?). Interverranno etoiles di varie compagnie fra le quali l’Hamburg Ballet, l’Opera di Berlino e l’Opera di Parigi. Brunello e Rana, artisti di straordinaria levatura duetteranno e regaleranno anche pagine solistiche, il primo la Ciaccona bachiana, la seconda “La valse” di Ravel.
Il 29 luglio, invece, sarà Eleonora Abbagnato la grande protagonista (insieme a dodici danzatori opportunamente distanziati) di una serata basata su coreografie di Giuliano Peparini e dedicate all’amore declinato in svariegate sfumature.
Per il settore classico i due appuntamenti da non perdere saranno in coda. Il 1° agosto Leonardo Sini dirigerà l’Orchestra del Teatro Carlo Felice nelle “Creature di Prometeo” di Beethoven, opera di raro ascolto che costituisce l’unica escursione del grande compositore tedesco in questo ambito musicale. Una scelta dettata dalla volontà di ricordare Beethoven nel 250° anniversario della nascita. La coreografia sarà di Simona Bucci e i costumi originali di Roberto Capucci. Lo spettacolo il 28 agosto sarà al Festival di Spoleto.
Il 2 agosto, invece, Alvise Casellati dirigerà “Werther” un melologo (ovvero una particolare forma di prosa accompagnata dalla musica) di Gaetano Pugnani, violinista e compositore di talento, maestro fra gli altri di Viotti. Lo spettacolo, una novità assoluta, sarà in collaborazione con il Teatro Nazionale.
Il resto del cartellone prevede l’arrivo di nomi di richiamo quali Mario Biondi (18 luglio, unica tappa italiana del suo tour), Beppe Gambetta (19 luglio), Roberto Vecchioni (21 luglio), il Trio jazz De Piscopo, Moroni e Zunino (22 luglio), Arturo Bracchetti (23 luglio), Giovanni Allevi protagonista di un languido recital pianistico (24 luglio) e Fabio Armiliato che con il pianista Fabrizio Mocata darà vita a una serata dedicata al tango di Gardel (26 luglio).
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Ma perchè Alvise Casellatui, figlio della presidente del Senato dirige solo e sempre in certi teatri, Genova fra questi e forse nessun altro in Italia? ( P.A.)
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