Sono gli argomenti del giorno. La crisi economica che bisogna di decisione immediate e misure concrete è passata in second'ordine; come quella sanitaria che sembra essere meno letale per le misure adottate, che stanno dando i frutti sperati, e forse anche per la bella stagione che, si dice, sia nemica temuta dal virus.
Nel frattempo altri argomenti dunque hanno occupato l'agenda politica e le prime pagine dei giornali, come gli Stati Generali che si apriranno sabato a Villa Pamphili, voluti e presieduti dal premier, e dai Cinquetselle ma non con il medesimo fervore. perché fa venire loro in mente che di Stati Generali propri, interni, il MoVimento parla da mesi e mesi ma nessuno li vuole. Non li vuole quel capo 'comico' che di nome fa Crimi e che la crisi interna al MoVimento e le mire dell' ex capo politico Di Maio, hanno issato al vertice. Non li vuole un'ala ben rappresentata nel MoVimento che preferirebbe sostitutire al capo politico 'fantoccio' - come nel caso presente - un 'direttorio'; non li vuole la 'premiata ditta' Casaleggio che teme di essere esautorata, quanto meno ridimensionata nel potere che tuttora ha nei Cinquestelle, perchè 'padrone' di una piattaforma sulla quale gli iscritti si divertono, in qualche migliaio, ad assumere decisioni che poi vorrebbero imporre a milioni di cittadini (altra farsa, detto per inciso!) e non li vogliono nel MoVimento quanti temono l'ascesa di Di Battista che ha la stoffa del leader, ma anche la fama di sfascione, ed aggiungere sfascio allo sfasciato MoVimento, che potrebbe voler dire: tutti a casa!
Adesso temono che gli Stati Generali rappresentino per il premier una sorta di consacrazione, indipendentemente dal MoVimento che l'ha voluto. Che è poi quello che pensano anche le opposizioni che si trincerano dietro lo slogan che 'simili decisioni' (quelle cioè di come ricostruire il paese e come utilizzare la montagna di soldi che metà a prestito e metà a fondo perduto arriverà dall'Europa) 'vanno prese in Parlamento', ma dimenticano che la 'kermesse' di Villa Pamphili, come loro la chiamano, serve solo a mettere a punto un pacchetto di proposte che comitati e persone 'informate dei fatti' per le professioni che svolgono con onore, possono offrire al Governo.
A proposito perchè Conte non ha invitato quei professionisti di valore - Cottarelli - che negli anni il governo medesimo ha chiamato perchè definissero un piano di riforma dello Stato, soprattutto per evitare gli sprechi, che sono tantissimi?
Comunque ora gli Stati generali si faranno, ad essi parteciperanno anche le massime autorità politiche e monetarie europee e speriamo di cavarcela con proposte concrete e riformatrici per un Paese che di riforme parla da anni senza che mai ne abbia attuata una sola di rilievo.
E poi ci sono i Comitati. C'è un Comitatone del Governo, presieduto da Colao, che ha redatto un piano che ad esempio i Cinquestelle non condividono, perché in esso ci sono punti che il MoVimento ha sempre combattuto per ragioni ideologiche, ma prive di logica, ed anche per manifesta imbecillità di molti suoi esponenti - sullo scarso quoziente di materia grigia di tanti esponenti del MoVimento son piene le cronache. E poi ci sono tanti Comitati, quasi ogni ministero ne ha uno, a cominciate da quello messo su con tanto clamore dalla ministra Azzolina. Al suo Comitato, non piacciono alcune direttive impartite dal Comitatone. Ma allora, se hai messo su un Comitato specifico che si occupi dei drammatici problemi che sta attraversando la scuola, fidati di quello e lascia stare quello del Governo, altrimenti potevi attenerti a quello del governo ed evitare l'ennesimo sotto-comitato.
La ragione di simili guerre 'fratricide' sta anche nel fatto che a capo dei vari dicasteri non c'è gente che sa quel che fa e che quindi può assumere decisioni importanti per il Paese a ragion veduta e per provata esperienza , anche dopo aver sentito il parere di altri esperti. Lasciamo da parte la povera Azzolina che si dà tanto da fare ma sembra come imbambolata di fronte alla mole di problemi della scuola e come incapace di assumere decisioni definitive, e prendiamo il caso di Di Maio che, fra i Cinquestelle, è certamente quello che brilla di più per intelligenza mista a furbizia, e velocità decisionale. Di Maio agli Esteri sembra una barzelletta. Siccome si è intestardito per restare in sella comunque ad assumere la responsabilità di quel fondamentale ministero, ha dovuto mettere su al ministero una corte di consiglieri di ogni genere, perfino linguistici, essendo lui a digiuno di tutto.
E poi, infine, c'è il Totem chiamato MES. Il Governo non ha ancora deciso - meglio è Conte che non ha ancora deciso nel timore di perdere per strada i Cinquestelle che lo avversano per ragioni ideologiche - sostenute a spada tratta anche al giornale di partito, Il Fatto di Travaglio - motivandole con le famose 'condizionalità' che essi sostengono esistere ancora, mentre tutti vanno dicendo che il MES attuale non è più quello di una volta.
Ci sono 37 miliardi da ottenere subito, e da destinare all'emergenza sanitaria, a tasso zero. I Cinquestelle non li vogliono, non solo, tirano in ballo che l'Italia non avrebbe bisogno di soldi - come dice quell'altro genio in gonnella di Giulia Grillo, la quale proprio ieri sosteneva che noi abbiamo quasi 120 miliardi disponibili da subito che vanno solo ' burocraticamente' sbloccati. Sono soldi che già sono stati stanziati in Italia e non ancora utilizzati. Ci rendiamo conto che stiamo assistendo ad una recita di matti che ogni giorno tirano fuori da qualche cilindro miliardi su miliardi come fossero coriandoli, mentre il paese ha bisogno di fondi come l'aria e non ce li ha?
Come si fa a convincere chicchessia che l'Italia non ha bisogno di quei 37 miliardi per rimettere in piedi un sistema sanitario che negli ultimi decenni destra a sinistra hanno contribuito a sfasciare?
Anche la Destra non vuole il MES. La ragione ufficiale è il sospetto di quelle condizionalità che ora ci vengono nascoste ma che l'Europa matrigna tirerà fuori al momento opportuno. Ma la ragione vera è che l'arrivo di quei soldi potrebbe costituire un arma favore del governo, e all'opposizione non garba che il governo riesca a rimettere in piedi ciò che altri hanno distrutto.
E noi? Noi assistiamo, senza poter fare nulla salvo che protestare se ce ne restano le forze dopo la pandemia e l'isolamento forzato, a questa tragica pantomima messa su da incapaci e sfascisti coalizzati. Per il 'BENE' del Paese!
Nessun commento:
Posta un commento