Giovedì Giuseppe Conte ha ricevuto l’incarico dal Presidente Mattarella, ma ad oggi non è ancora chiaro se il nuovo esecutivo si formerà o se il premier incaricato deciderà di rinunciare. Sono infatti in corso in questi giorni le consultazioni e i vertici tra le delegazioni dei partiti, ma tra il Movimento 5 Stelle e il Partito Democratico non sembra arrivare il sereno. Tuttavia, mentre la situazione resta in bilico, impazza già il totoministri per capire a chi andranno i ministeri di peso. Dal canto loro i pentastellati sembrerebbero voler confermare in larga parte la squadra nata per il governo con la Lega. Tanti i nomi sul tavolo, primo tra tutti quello di Luigi Di Maio, non ancora riconfermato vicepremier.
Conte bis, il totoministri
Sul versante del Movimento 5 Stelle il nome su cui c’è il più grande punto interrogativo è quello di Di Maio: lui vorrebbe infatti mantenere la vicepresidenza, ma il suo nome è stato nelle ultime associato anche alla Difesa. Per quanto riguarda l’Ambiente e il Sud sembrano intoccabili gli attuali titolari, rispettivamente Sergio Costa e Barbara Lezzi. Alfonso Bonafede dovrebbe essere riconfermato alla Giustizia, mentre Fraccaro è in corsa per Riforme e Rapporti con il Parlamento. Sfida accesissima anche tra le quote rosa pentastellate. Appare infatti in difficoltà Elisabetta Trenta che potrebbe essere spodestata proprio da leader grillino, mentre ci sono possibilità per Giulia Grillo. In quest’ultimo caso, però, se i 5 Stelle dovessero perdere la Salute, il nome più quotato pare essere quello di Vasco Errani per LeU.
I nomi in corsa
Tanti i nomi possibili per ricoprire la carica di ministro dell’economia: Marco Buti, Salvatore Rossi, Daniele Franco, Lucrezia Reichlin e Dario Scannapieco. Tuttavia, al Mef stanno guardando con interesse anche la candidatura di Roberto Gualtieri, parlamentare europeo del Pd e presidente della Commissione bilancio al parlamento Ue. Per quest’ultimo, oltre all’economia, sono aperte anche altre strade: Esteri o commissario europeo nominato dall’Italia. Un altro ruolo delicato è l’Interno: il successo di Salvini al Viminale potrebbe essere Franco Gabrielli oppure Alessandro Pansa. Per la Pubblica Istruzione sono in corsa Salvatore Giuliano e Lorenzo Fioramonti per il M5s e Gianni Cuperlo per il Pd. Candidati per la Cultura invece Dario Franceschini o Anna Ascani. Pare poi che i Dem abbiano pronte le candidature di Quartapelle, Nannicini e Guerini, così come i grillini quelle di D’Uva, Patuanelli, Morra e Castelli.
( di Antonella Ferrari. NOTIZIE.IT)
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