venerdì 13 settembre 2019

GUIDO BARBIERI, uomo piccolo piccolo bugiardo grande grande, con la memoria di una pulce. Parla di MUSICA+ a Radio Tre Suite, ma non dice che è figlia 'bastarda' di MUSIC@

 Appena qualche giorno fa, Guido Barbieri, ha dedicato  una quarantina di minuti nel corso della trasmissione di Radio Tre, Radio Tre Suite, ad illustrare la 'gloriosa' storia della rivista MUSICA+, parlandone con il suo direttore, anzi direttrice, Carla Di Lena: unico caso di una rivista prodotta ed edita in un Conservatorio italiano - quello dell'Aquila -  nella doppia versione, cartacea ed elettronica, ed inviata, la cartacea, gratuitamente a biblioteche, conservatori ed istituzioni musicali.
 E fin qui tutto normale. Sia perché in realtà si tratta di un caso unico in Italia, sia perchè la rivista è fatta anche materialmente da allievi e insegnanti del Conservatorio aquilano, orientato da un Comitato di redazione di cui lo stesso Barbieri fa parte.

 Ciò che invece non è affatto normale, nonostante la voce melliflua di Barbieri ed il suo continuo 'ansimare' per la soddisfazione, è la narrazione che della storia della rivista ha fatto.

'Voluta dall'attuale direttore del Conservatorio, Giandomenico Piermarini', ha dichiarato la direttrice del periodico (la cui cadenza non si riesce a definire, perchè esce quando può e l'ultimo numero, il  n.53, reca la data dell'estate 2018), la rivista è nata nel 2014.

E qui sta la prima  grande bugia che Barbieri s'è guardato bene dal correggere. Piermarini non l'avrebbe mai voluta, perchè lui una rivista non l'ha mai letta - lo sappiamo per esperienza personale - e mai e poi mai avrebbe potuto pensare di inaugurarne una nel Conservatorio, disgraziatamente per il Conservatorio, da lui diretto!

E del resto il cenno ai numeri finora usciti della rivista parlava da solo - da quando è nata nel 2014 ad oggi - cinque anni - sono usciti i numeri dal 36 al 53.

Come mai una rivista comincia dal n.36? Nulla ha spiegato Barbieri con quella  sua voce melliflua.

Comincia dal n.36 perchè i precedenti 35 numeri si riferivano ad una precedente esperienza da noi avviata nel lontano 2007,  Music@, bimestrale, da noi  inventata e diretta ed uscita sempre regolarmente anche nei mesi difficili seguenti il terremoto del 2009.
Insieme alla rivista avviammo anche un corso di 'tecniche della comunicazione' che di fatto rappresentò una 'palestra-redazione' per gli allievi che volevano esercitarsi nel giornalismo musicale, che ad alcuni riuscì anche con bei risultati.

Negli ultimi anni di vita di Music@, dall'Accademia di belle Arti aquilana, riuscimmo ad ottenere un bel progetto grafico di restyling di Music@ (tant'è che la vincitrice di quel corcorso grafico  cura anche Musica+, che ha rivisto graficamente, con gran dispendio, inutile e costoso, di colore). 

Non staremo qui a ricordare allo scordarello Barbieri le molte iniziative che Music@ assunse sotto la nostra direzione. Basta confrontare la prima e seconda vita di quella rivista che ha mutato nella testata un semplice segno, ma che nei contenuti è così diversa, per dedurne le sostanziali differenze. 

Prima fra tutte quella che  Musica+ , nonostante qualche belletto anche grafico, non è che un house organ del Conservatorio, mentre Music@ voleva aprire il Conservatorio al mondo della musica. 

Musica+, al contrario,  doveva servire, nelle intenzioni di chi  l'ha voluta, a gettare un pò di luce sull'Istituzione che, con la direzione di Piermarini, ha toccato il suo punto più basso. Ne siamo convinti e le voci che di tanto in tanto emergono  lo confermano. 

Ultima, in ordine di tempo,  l'elezione del nuovo direttore. Da tempo  girava  voce che Piermarini, che si è creato - come fanno i furbi -   molti fedelissimi elargendo favori, avrebbe fatto eleggere il suo vice, il quale  avrebbe di fatto rimesso il potere nelle mani del suo sponsor, per poi dimettersi appena possibile e far rieleggere Piermarini.

Colpisce il fatto che un Conservatorio che ha tante eccellenze - a detta della Di Lena e  del 'bordone' Barbieri - non sia riuscito a trovare in sei anni di direzione 'grigissima' di Piermarini un successore (degno di dirigere un Conservatorio che ha una storia davvero gloriosa) come non lo è stato Piermarini, a nostro personale parere. Il calo considerevole degli iscritti negli anni di Piermarini - come denuncia uno dei candidati alla successione di Piermarini nel suo programma elettorale - evidentemente non fa riflettere e preoccupare nessuno.

                                        DOCUMENTO
            Scrive Ciamacco nel suo programma elettorale:
"negli ultimi cinque anni le richieste di ammissioni sono fortemente diminuite. Le domande ai corsi di Diploma Accademico di I e II Livello sono rappresentate quasi esclusivamente da allievi interni provenienti dai corsi Pre-Accademici, fatta eccezione per le scuole di Jazz. Questo dato mostra probabilmente la necessità, per il Conservatorio “Casella”, di investire sulla formazione che precede i Corsi Accademici. Per contro manifesta anche la scarsa attrattività del nostro Istituto per gli studenti provenienti da altre Istituzioni, città e nazioni. (FINE)

 Continua.Barbieri non ha fatto il benchè minimo accenno a quell' illustre progenitore (MUSIC@, caro Barbieri) il cui ultimo numero da noi diretto, appunto il n.36, quel grand'uomo di cultura che è Piermarini, appena eletto, a fine 2013, non fece stampare per vendicarsi di noi che non l'avevamo votato e  che, in più occasioni, ma sempre privatamente, gli avevamo espresso la nostra totale disistima professionale, sulla base di una forzata frequentazione che, proprio a causa di Music@, avemmo con lui che la rivista, sotto la nostra direzione e supervisione anche fisica (lui non avrebbe saputo far nulla da solo) impaginava, come un semplice tecnico, in virtù delle sue competenze in fatto di computer.

 Dunque questa è la storia che Barbieri, 'piccolo uomo' - e non ci riferiamo naturalmente alla sua statura fisica, non scendiamo mai così' in basso - conosce bene e non ha, volutamente, raccontato.

Del resto che Barbieri, che consociamo da tanti anni ed abbiamo anche frequentato dai tempi in cui collaborava saltuariamente con noi a Piano Time e come noi a Radio tre, non avesse 'cuor di leone', lo sapevamo già.

Un solo episodio di anni fa, non  l'unico.
Nel 2007 noi pubblicammo presso Skira la prima biografia dedicata a Tony Pappano.  Ne demmo copia  a Barbieri chiedendogli di presentarla a Radio Tre, allora dominata da dall'Ongaro, con il quale Barbieri era in quei mesi in rotta di collisione.

 Ci disse che avrebbe dovuto chiedere l'autorizzazione a dall'Ongaro, il quale naturalmente non gliela concesse, anche a causa dei nostri pessimi rapporti con l'allora responsabile musicale di Radio Tre. Ci comunicò la decisione così: dall'Ongaro non ha voluto. Si trattava della prima biografia di Tony Pappano, direttore sulla cresta dell'onda  da poco arrivato a Roma. Ma QUESTO CONTAVA POCO. Contavano di più i rapporti fra le persone e decideva la pusillanimità di qualcuno.

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