domenica 29 settembre 2019

I 'lampascioni' per Paul Badura-Skoda

Venerdì 27 è morto a Vienna Paul Badura-Skoda. Aveva 92 anni.
 A lui ci ha legato una bella amicizia, iniziata ad Assisi nei primi anni Ottanta, nel corso della 'Festa Musica Pro', inventata e diretta da Giuseppe Juhar, il quale era approdato nella patria di San Francesco, dopo che aveva abbandonato il 'Festival delle Nazioni' che lui aveva creato  con Alberto Lisy a Città di Castello. 
Per una curiosa coincidenza, moltissimi anni dopo, per una sola edizione, 2004, quel festival fu affidato per la direzione artistica a noi.

Badura-Skoda ad Assisi teneva un corso di pianoforte, frequentato anche dal giovanissimo Alexander Lonqich che lì conoscemmo.

 Inutile aggiungere che nel nostro Piano Time, uscito per la prima volta ad aprile del 1983, Paul vi compare spesso con articoli ed interviste.

In quegli stessi anni lo incontrammo spesso a Roma dove  era ospite abituale dei 'Concerti dell'Italcable' ( mai, ad esempio, a Santa Cecilia: c'è chi sa spiegare un qualche motivo che giustifichi tale assenza?) inventati da Stefano Mazzonis, dove una volta suonò su un pianoforte di Beethoven (l'ultimo di proprietà del musicista; Paul era uno dei più noti collezionisti di strumenti storici, emulo del nostro Luigi Ferdinando Tagliavini). 
Poi, negli ultimi mesi della nostra direzione di Piano Time, gli chiedemmo una serie di articoli sul pianoforte di Mozart, materia nella quale egli era, in coppia con sua moglie, uno dei più accreditati studiosi. Quegli articoli servivano per la preparazione dei giovani pianisti italiani che avrebbero poi partecipato al nostro progetto, patrocinato e  finanziato dal CIDIM e dall'ISMEZ, Amadeus Giovani, che ebbe luogo a Palermo  nell'estate del 1990, con la presenza di Badura- Skoda, con il quale trascorremmo due settimane indimenticabili fra lo studio e la scoperta di quella magnifica città e regione, la cui gente ha dell'ospitalità un senso quasi sacro.

Le volte che abbiamo assistito, da Assisi a Palermo, ad una lezione di Badura-Skoda siamo rimasti ogni volta colpiti dalla  conoscenza approfondita che della musica egli aveva, e dalla sua statura di interprete.

Per questo, quando dirigemmo il 'Festival delle Nazioni', 2004, lo invitammo  a Città di Castello, a tenere un corso di perfezionamento ed anche un concerto schubertiano, che  è ancora impresso nella nostra memoria.

Nell'inverno successivo egli fu invitato a L'Aquila dall'Istituzione Sinfonica Abruzzese, per un seminario ed un concerto con orchestra. Il seminario ebbe luogo nella sede del Conservatorio, nel centro storico. Anche noi, che insegnavamo lì Storia della Musica, frequentammo con i nostri allievi il corso.
Non partecipammo al Concerto, che ebbe luogo nella domenica successiva. Però in quegli stessi giorni lo incontrammo anche fuori  dal corso, e una mattina, fredda - lui si alzava abbastanza presto per studiare - nella piazza della cattedrale, dove si svolgeva il mercato che mi aveva chiesto di vedere, dove ci demmo appuntamento. 
 Passando davanti ad un banco, gli indicammo un prodotto prelibato quanto introvabile del nostro meridione, i 'lampascioni'; ne comprammo per noi e per lui, e gli indicammo come andavano cotti.

Tornato a casa, prima a Vienna e poi a Parigi,  ci diede notizia dell'esito della preparazione e dell'accoglienza che i lampascioni avevano avuto sulla tavola  austriaca. Con quella sua lettera vogliamo terminare questo nostro affettuoso saluto a Paul Badura-Skoda, ora che se ne è andato.

Caro Pietro,                                        Parigi, 31 marzo 2005.
Ti ringrazio tanto della tua lettera con la descrizione e la ricetta dei lampascioni. Abbiamo già fatto un tentativo a Vienna: sono molto piaciuti. Stranamente sono così sconosciuti fuori Italia, che non si trovano neanche nel dizionario Italiano-Francese.

Ho anche ricevuto la rivista SUONO con la nostra bella intervista su Mozart ( Mi fai apparire più intelligente che non lo sono).

Il concerto all'Aquila è andato molto bene, c'era molto entusiasmo e applausi. Mi ha fatto un immenso piacere rivederti a L'Aquila. Alla prossima volta ritrovarci!

Con un forte abbraccio, anche a Anna, 
                                                             Paul

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