mercoledì 18 settembre 2019

TEATR'IN MUSICA a Ferrara. Nell'ambito del 'salone internazionale del restauro...' di Parma

La storica dell'arte Letizia Caselli ha organizzato a Parma ( correggere: a Ferrara), nell'ambito del 'Salone internazionale del Restauro dei Musei e delle Imprese culturali', un convegno dedicato ai Teatri italiani, che sono  numerosi, nonostante molti siano chiusi e bisognosi di restauro, e a quelli aperti, per studiarne la migliore destinazione. Forse vi parteciperanno anche Franceschini e, lupus in fabula, Nastasi - responsabile n.1 al Ministero, di alcuni restauri criticatissimi.

Nel corso del convegno non verranno esaminati alcuni restauri che a detta di tutti sono stati disastrosi. Due soli esempi: il Teatro San Carlo di Napoli e il Teatro Grande di Pompei.

Del primo, a detta di napoletani doc ( uno per tutti: Paolo Isotta), è stata irrimediabilmente rovinata l'acustica; nell'altro, antico, è stato riversato cemento sacrilego ed incivile.

 Ambedue i restauri furono fatti sotto la supervisione e responsabilità del Ministero, quando c'era Nastasi che ora, per volontà di Franceschini, è tornato nel luogo dove si sono consumati ambedue  i delitti, e dove forse altri se ne potrebbero consumare con il suo avallo.

Dovrebbe iniziare a breve, se ricordiamo bene, anche il restauro del magnifico ma anche delicatissimo Teatro Farnese, ligneo, nel Palazzo della Pilotta, proprio a Parma.

Noi abbiamo seguito i restauri di almeno due teatri: La Fenice , dove l'acustica  è tornata splendida come un tempo; e quello del San Carlo, del quale  ci facemmo raccontare dall'allora  responsabile del restauro l'arch. Elisabetta Fabbri, il dettagliato resoconto dei lavori sulla nostra Music@ , il bimestrale edito dal Conservatorio dell'Aquila e da noi diretto.

Ora, anche  a causa di questo convegno, che vuol far luce sul problema dei restauri, ci aspetteremmo che il Teatro Farnese  venga restaurato come si deve,  data la delicatezza dell'operazione.

2 commenti:

  1. Egregio Signor Acquafredda,

    la ringrazio per aver ricordato i casi dei due teatri napoletani, ma ce sono purtroppo ancora tanti altri, come ben sa.
    Abbiamo cominciato con alcuni casi di interesse scientifico e culturale, proprio del Sud d'Italia, dove risiede una grande e prestigiosa tradizione teatrale: un grande Teatro chiuso per 23 anni per iniziali lavori di sistemazione dell'impianto elettrico che si trasformano in una lunga odissea burocratica con l'infiltrazione della mafia, un caso di incendio doloso e di paziente ricostruzione che dura 18 anni, un caso di grande Teatro all'aperto che insegna l'antica funzione aggregatrice dei teatri, ancora valida ma da scoprire, infine un modo di affrontare col rilievo integrato la prevenzione e la tutela dei teatri oggetto di sisma come quelli dell'Emilia Romagna.
    In questo primo incontro non sono stati presi in esame "i cattivi restauri" che appartengono alla cronaca.
    Qui siamo ancora al punto di non sapere quanti sono oggi i teatri, chiusi, inagibili, dismessi e feriti dall'incuria.
    Il convegno, gentilmente corregga, si é tenuto a Ferrara.
    Abbiamo promosso anche due concerti, il secondo col violinista Uto Ughi, per sensibilizzare l'opinione pubblica e i cittadini.

    La strada é lunga.

    Grazie
    Letizia Caselli

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie per l'attenzione e per l'utile correzione relativa alla città in cui ha avuto luogo il convegno da Lei organizzato: Ferrara e non Parma, come avevo erroneamente scritto. Proprio nella tana del lupo ( la Ferrara di Franceschini), o, se vuole, dove è tornato a girare il lupus in fabula (Nastasi, che Franceschini ha richiamato al Ministero).
      Saluti pietro Acquafredda

      Elimina