giovedì 12 settembre 2019

Le priorità di Franceschini: assicurarsi Nastasi al suo fianco

Dario Franceschini, non appena insediato, quando ancora si discute - e la conclusione sembra ancora da venire - sui sottosegretari e viceministri, lui si è già accaparrato il consigliere-genio, Salvo Nastasi, la cui nomina a direttore generale dello Spettacolo è stata ratificata, in tempi record, per paura che altri potessero sfilarglielo.
 Sì, un altro provvedimento l'ha preso, azzerando i decreti ultimi di Bonisoli - che  Il fatto quotidiano e il gruppo dei Montanari e d Emiliani, nemici acerrimi di 'mezzodisastro' Franceschini - che  voleva l'accorpamento innaturale di alcuni grandi Musei e il ritorno per le decisioni al Ministero, riforma criticata da molti, ma non dagli 'amici' di Bonisoli', alcuni dei quali( Montanari?) sedevano nei comitati ministeriali.

 Ed ora che ne sarà dell'Italia della cultura privata dal 'grande & grosso' Nastasi il quale è tornato al timone del Ministero?

 Ce la farà il maggio Musicale Fiorentino a sopravvivere alla sua uscita, dopo che ha provocato più danni che 'carlo in francia' al semplice annuncio dell'incarico con cui aveva voluto onorarlo Nardella, quello 'che si crede Renzi'? Oppure resterà a Firenze?

 E la Siae, in mano a Mogol, senza i preziosissimi consigli  di Nastasi riuscirà ad uscire dalle secche nelle quali l'ha gettata la rivolta di alcuni autori che dalla Società che li rapprsentava, in regime di monopolio, si sono voluti sganciare? 

 E l'Accademia d'Arte drammatica che l'aveva voluto come presidente, continuerà con le sue sole forze, senza Nastasi, a formare gli attori del futuro? ( Chiaro che la sua nomina era stata caldeggiata quando Nastasi contava un  po',  e che poi è stata subita quando è finito a Palazzo Chigi-  da dove comunque ha continuato ad occuparsi di turismo (l’Enit), cultura, cinema - e di lì a Bagnoli).

 Ne soffrirà anche la Treccani nel cui consiglio di amministrazione un uomo di 'peso' - in senso culturale - come Nastasi è indispensabile.

Che faremo senza Nastasi, anzi con Nastasi tornato a comandare al 'Collegio romano' per l'ignoranza e l'analfabetismo dei ministri, Franceschini compreso?

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