Dopo i flop di Rai2 Viale Mazzini corre ai ripari e il rinvio dello show di Cristina D’Avena: le pillole tv
La chiusura dei programmi di Monteleone e Barbareschi ha spinto i piani alti a ripensare ai palinsesti. Attese 'rivoluzioni' a gennaio. Intanto lo speciale in due puntate per celebrare i 40 anni della cantante slitta ancora. Si parla della prossima primavera o addirittura dell'autunno...
Se fosse una serie americana, di quelle che funzionano, si intitolerebbeShareless. Ma qui non è Hollywood, tanto per essere citazionisti. In più a funzionare c’è poco. Stiamo parlando della Rai e dei flop a catena che hanno caratterizzato la ripresa autunnale, tanto da spingere Viale Mazzini a correre ai ripari. Partiamo dal più fragoroso. Giovedì 31 ottobre L’Altra Italia di Antonino Monteleone ha chiuso i battenti a causa degli ascolti al lumicino. Il programma di Rai2 dell’ex Iena è andato poco oltre l’1 per cento di media, con un picco negativo addirittura allo 0,99. L’azienda però non si dà per vinta e conferma la fiducia nel conduttore. «Nelle prossime settimane insieme al conduttore Antonino Monteleone, con la Direzione Distribuzione e la Direzione Marketing avvieremo delle riflessioni per realizzare una nuova trasmissione con un nuovo format e una collocazione in palinsesto più efficaci», si legge in un comunicato. Vedremo…
Sempre sulla rete cadetta ha chiuso anche Se mi lasci non vale con Luca Barbareschi. Definito un’imitazione di Temptation island, il docu-reality non ha mai superato il 2 per cento di share. Non che altri programmi godano di perfetta salute. La Fisica dell’amore con Vincenzo Schettini (seguito da milioni di follower sui social) oscilla tra il 3 e il 4 per cento di share, con un crollo finale il 29 ottobre a 1,61 per cento con 78 mila spettatori. Onorevoli Confessioni con Laura Tecce fatica a superare il 2 per cento di media. Il nuovo programmaBinario 2 con Carolina Di Domenico e Andrea Perroni veleggia di poco sopra il 2 per cento. Male anche La porta magica di Andrea Delogu, che fa meno del 3 per cento. Elisabetta Gregoraci con le sue Questioni di Stile non ha toccato nemmeno il 2 di media; Generazione Zeta di Monica Setta è a poco più del 2 per cento di media. TOP tutto quanto fa tendenza con Enzo Miccio ondeggia tra il 3 e il 4 per cento. Non va meglio a Rai3. La confessione di Peter Gomez, spostata in access prime time dopo un debutto in prima serata non brillante col 2,45 per cento di share, ora ondeggia tra il 3 e il 4 per cento. Male invece A casa di Maria Latella che non riesce a superare il 2 per cento di media. Marco Carrara con il suo Timeline si ferma poco sopra il 2,2 di media. Su Rai1, invece, non brilla Caterina Balivo: La volta buona è tra l’11 e il 13 per cento di media ed è schiacciato da Beautiful su Canale 5 (oltre a subire la crescita di Ore14 di Milo Infante su Rai2). Insomma a Viale Mazzini – e soprattutto dalle parti di Rai Pubblicità – monta l’ansia. Per questo a gennaio, sostengono in ben informati, ci saranno grandi rivoluzioni nel palinsesto.
Cristina D’Avena: lo speciale slitta ancora
Il programma per celebrare i 40 anni di carriera di Cristina D’Avena – di cui a luglio aveva dato notizia Lettera43 – in due puntate la prima delle quali sarebbe dovuta andare in onda il 3 gennaio 2025 è stato rinviato. Si parla della prossima primavera o addirittura più in là. Il rinvio del progetto di Rai1 – Tutti cantano Cristina – a cui si dice tenesse parecchio Giorgia Meloni, avrebbe irritato non poco Marcello Ciannamea (responsabile Prime Time Rai) il quale pare abbia assicurato alla cantante che è «pronto a firmare con il sangue la messa in onda a ottobre». Cristina D’Avena e il suo staff, l’autore Stefano Bini, la casa di produzione Ballandi (Dimitri Cocciuti e Mario Paloschi) e la struttura Rai stavano preparando il progetto in sordina ben prima dell’estate. Si parla di una D’Avena delusa poiché non è la prima volta che il programma viene rinviato (del resto ha festeggiato i 40 anni di carriera nel 2022….). Ma cosa è successo precisamente? Da quello cheL43 è riuscita a carpire, la decisione è stata presa dalla direzione Palinsesti. Essendo il 3 gennaio fuori dal periodo di garanzia (cioè fuori dalla fascia temporale nella quale le emittenti garantiscono agli investitori pubblicitari una certa “garanzia” di risultati in termini di audience media), è stato programmato un film, così sono caduti i requisiti per realizzare i due special, un’unica serata sarebbe stata inutile quanto dispendiosa. È balzata però agli occhi una coincidenza: il primo rinvio del programma fu deciso nel 2020 – al tempo la casa di produzione era Endemol – dall’allora direttore di Rai1 Stefano Coletta. Ora Coletta è ai Palinsesti. Sarà stata una “vendetta”?
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