lunedì 18 novembre 2024

Due ciarlatani per Sakamoto chiudono il Romaeuropa Festival (REF) 2024

Ieri sera, nella sala grande ' Santa Cecilia' dell'Auditorium, dove la sera prima si era ascoltata la Messa in si minore di Bach, si  è chiusa la 39.esima edizione del Romaeuropa Festival con un omaggio - 'alla memoria' -  a Ryuichi Sakamoto, come del resto era cominciato, in settembre, quando si era ascoltata la Brussels Philharmonic in brani strumentali del musicista giapponese.

 Ieri sera, invece, veniva presentato 'Continuum' un omaggio 'elettronico' di due musicisti che con Sakamoto hanno lavorato a lungo e che vantano, di proprio, una fama consolidata nello sperimentalismo musicale elettronico: Alva Noto e Christian Fennesz.

 Cosa si è ascoltato e visto per una buona oretta, nonostante noi ieri non avessimo resistito e  fossimo usciti prima che lo spettacolo terminasse, non è facile raccontarlo, anche perchè c'è poco da raccontare; e tuttavia ci proviamo.

 Due musicisti sul palcoscenico seduti davanti a due tavoli, ripieni di aggeggi e di un computer ; uno schermo gigante oblungo alle loro spalle, al soffitto fari che irradiavano luci di  diverso colore, a seconda dei momenti, seduti davanti a due tavoli.

 Sullo schermo immagini geometriche quasi immobili dall'inizio alla fine, disegnanti ora una tela, ora un'onda - sempre e comunque noia a mille, l'ipnosi non ha funzionato.

 I due musicisti hanno trasmesso musica (musica? forse del genere ambient, ma neppure quello) con un basso 'continuo' a palla', spaccatimpani - come si usa nelle discoteche -  con qualche rarissimo miagolio o colpo di percussione ( prodotti con l'archetto di violino sfregato l'uno, o con una chitarra elettrica l'altro)  che ogni tanto punteggiavano il rumore di fondo. 

 Il pubblico in sala, non solo noi che abbiamo una buona resistenza, dopo una ventina di minuti di questo insulto alla intelligenza e disturbo all'orecchio, ha cominciato a dare segni di insofferenza, sebbene con educazione. Parlottava, muoveva la testa ed anche il piede nervosamente.

 Non possiamo dirvi come sia stata accolta l'esibizione alla fine, perchè siamo usciti prima; e pensiamo che dopo di noi anche altri, alla chetichella ci abbiano seguiti.

 A conclusione del festival,  Romaeuropa ha elencato i numeri positivi della  trentanovesima edizione, soprattutto quelli relativi al pubblico (e noi siamo felici del successo di pubblico, oltre 60.000 le presenze; anche ieri la platea era piena e nelle gallerie si vedevano ancora facce), ma non possiamo tacere che la serata conclusiva è stata davvero tragica: Sakamoto non meritava gli esperimenti di quei due famosissimi  e noiosissimi ciarlatani. 


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