... Immagino che l’agenda del Papa sia piena zeppa. Eppure oggi Bergoglio ha trovato il tempo di andare a trovare a casa (ripeto: a casa) Emma Bonino, che nei giorni scorsi era stata ricoverata. Per carità: legittimo. Beata lei che può godere del conforto di Sua Santità. Ma mi domando: tra tutte le persone che il Santo Padre deve salutare, possibile che in cima alla lista ci sia una Radicale che ha fatto dell’aborto libero la sua questione di vita politica? Una signora che accompagnava le donne in clinica e che, per sua ammissione, praticava interruzioni di gravidanza con sistemi non esattamente ortodossi? Non contesto qui le posizioni della Bonino, sia chiaro. Chi se ne frega. Dico solo che se la Chiesa ritiene (come ritiene) l’aborto un peccato mortale, l’unica cosa che può giustificare una visita simile sarebbe l’intenzione di Emma di chiedere perdono. Altrimenti non capisco.
- Sostiene Emma che il Papa l’avrebbe definita “un esempio di libertà e resistenza”. Allora. Bergoglio avrebbe potuto esprimere la sua vicinanza alla Bonino in tanti modi: con una lettera, con una telefonata, con un telegramma. Invece ha scelto di andare di persona, lui che peraltro non cammina nemmeno benissimo. Quindi voleva far sapere a tutti, fedeli inclusi, la stima che prova nei suoi confronti. Stima confermata dal post della radicale, che immagino sia stato pubblicato previo consenso della Santa Sede. Caro Papa, cosa dovrebbero dunque pensare i fedeli? Che i riferimenti di questa chiesa sono Luca Casarini, Eugenio Scalfari ed Emma Bonino, compreso il referendum sul fine vita che ella sostiene? Una cosa è dialogo con le realtà laiche, un’altra garantire loro questa vicinanza così simbolica. Vorrei ricordare che il Papa, solo poche settimane fa, definì i medici che praticano l’aborto dei “sicario”. Come minimo il fedele esce un tantino confuso...
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