lunedì 11 gennaio 2021

Nella Chiesa da oggi le donne hanno una qualche voce. Lo ha deciso il Papa ( da La Repubblica, di Paolo Rodari)

 La prassi già lo permetteva, ma da oggi diviene riforma stabile per tutta la Chiesa cattolica ai sensi del diritto canonico: Papa Francesco ha stabilito con un motu proprio che i ministeri del Lettorato e dell’Accolitato siano aperti anche alle donne. La norma è stata da lui istituzionalizzata con un apposito mandato.

In tante parrocchie già oggi ci sono diverse donne che leggono le letture del giorno o che dispensano l’eucaristia assieme al prete durante le funzioni religiose. Molti vescovi autorizzano già questa prassi, seppure non in tutte le parrocchie queste figure siano presenti. Fino a oggi, tuttavia, tutto questo aveva luogo per deroga, per una concessione che superava quanto concesso nel 1972 da Paolo VI. Come riporta Vatican News, infatti, Papa Montini, pur abolendo i cosiddetti “ordini minori”, aveva deciso di mantenere riservato l’accesso a questi ministeri alle sole persone di sesso maschile perché li considerava propedeutici a un eventuale accesso all’ordine sacro. Ora Papa Francesco, anche sulla scia del discernimento emerso dagli ultimi Sinodi dei vescovi, ha voluto ufficializzare e rendere istituzionale questa presenza femminile sull’altare.

Il motu proprio con cui il Papa formalizza il cambiamento si chiama “Spiritus Domini”. Interviene sul primo paragrafo del canone 230 del Codice di Diritto canonico che prevede che il conferimento alle donne di questi due particolari ministeri avvenga con un atto liturgico.

Il Papa ha agito in seguito a diverse richieste arrivate in merito da più riunioni sinodali. Sono state queste assemblee, spiega Francesco nel testo, a ricordare come questi ministeri hanno “per fondamento la comune condizione di battezzato e il sacerdozio regale ricevuto nel sacramento del battesimo”. Di qui il riconoscimento che si tratta di ministeri laicali “essenzialmente distinti dal ministero ordinato che si riceve con il sacramento dell’ordine”.

Al motu proprio si accompagna una lettera del Papa indirizzata al Prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, il cardinale Luis Ladaria. Qui Francesco spiega come la sua decisione avvenga “nell’orizzonte di rinnovamento tracciato dal Concilio Vaticano II” e per “riscoprire la corresponsabilità di tutti i battezzati nella Chiesa, e in particolar modo la missione del laicato”. Già Giovanni Paolo II disse che “rispetto ai ministeri ordinati la Chiesa non ha in alcun modo la facoltà di conferire alle donne l’ordinazione sacerdotale”. A conferma che “per i ministeri non ordinati è possibile, e oggi appare opportuno, superare tale riserva”.

La decisione di Francesco vuole incrementare il riconoscimento, anche attraverso un atto liturgico, “del contributo prezioso che da tempo moltissimi laici, anche donne, offrono alla vita e alla missione della Chiesa”. Certo, da più parti nella Chiesa ci sono spinte per far sì che alle donne sia conferito anche l’ordinazione diaconale e sacerdotale. Ma, almeno per quanto riguarda quella sacerdotale, Francesco ha detto che non intende portare cambiamenti.

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