lunedì 11 gennaio 2021

Diego Marani direttore dell'Istituto Italiano di cultura di Parigi. Ha lasciato il CEPELL, dove è andato Marino Sinibaldi

  DIEGO MARANI è stato nominato Direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Parigi. Prenderà servizio nella Capitale francese probabilmente il primo marzo 2021, per un incarico di due anni rinnovabile per altri due.

Marani è un collaboratore storico di Eunews, dove ha da anni cura il suo blog “Contromano”, l’ultimo dei quali dedicato proprio alla Francia. Scrittore di successo, più volte premiato, è un funzionario della Commissione europea che si occupa da anni di diplomazia culturale. Noi e i nostri lettori gli siamo molto grati perché all’inizio della pandemia e del confinamento ci regalò sette suoi racconti, che resero meno pesanti quei giorni.

Ci spiega che  la sua gestione dell’Istituto di Parigi “sarà all’insegna della continuità ma con una vena di novità. Porterò avanti la promozione integrata del sistema Italia in tutte le sue componenti a contenuto culturale, dalla letteratura alle arti visive, dalla gastronomia alla moda, al turismo, al design, ai motori e al paesaggio, con una particolare attenzione alla valorizzazione dei centri minori e degli itinerari turistici a tema”. Questo, ricorda il neo Direttore, è lo spirito del programma “Vivere all’italiana” elaborato dal Ministero degli esteri, che ispira la strategia di tutti gli IIC cercando di mettere in luce tutte le eccellenze italiane che nutrono la nostra identità culturale.

“Il 2021 – continua Marani – sarà l’anno dantesco e l’Istituto di Parigi ha già il calendario varie iniziative che si collegheranno a quelle italiane. Nel 2022 l’Italia sarà inoltre ospite d’onore alla fiera del libro di Parigi e questa sarà un’occasione per me per portare avanti la promozione del libro italiano all’estero che avevo avviato come Presidente del Centro per il libro e per la lettura, incarico da cui ora mi dimetterò”. C’è però una continuità nel passaggio dal Centro per il libro a Parigi, “in quanto – sottolinea – una delle tematiche che stavo sviluppando con il centro era la valorizzazione della traduzione letteraria con programmi di formazione e scambio per traduttori. In Italia il Centro per il libro ha già in programma una residenza per traduttori a Salò, al Vittoriale e una alla Casa delle letterature di Roma. A Parigi intendo avviare un programma analogo che porti traduttori francesi in Italia a conoscere la nuova letteratura italiana”.

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